Bankitalia: record (negativo) per il debito pubblico italiano

Nuovo “record” per il debito pubblico italiano. A marzo il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.260,3 miliardi, in aumento di 20,1 miliardi rispetto a febbraio, come si legge nel fascicolo "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" pubblicato della Banca d'Italia. Si tratta del livello più alto da luglio 2016, quando si era attestato a 2.252,2 miliardi.

L'incremento del debito, scrive Bankitalia, è dovuto al fabbisogno mensile delle Amministrazioni pubbliche (23,4 miliardi), parzialmente compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (per 2,2 miliardi, a 54,6; erano pari a 70 miliardi alla fine di marzo 2016) e dall'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi). Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,3 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

"Ultime notizie dal debito: abbiamo raggiunto il record di sempre ", ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. "Dobbiamo - prosegue Brunetta- dire grazie a Renzi, a Gentiloni e soprattutto a Padoan. Quel Padoan che fin dall'inizio ha detto che avrebbe ridotto il debito e che con una faccia di bronzo, mai vista nella storia del Ministero dell'economia e delle finanze, ha detto e continua a dire che il debito diminuirà l'anno prossimo. Oggi abbiamo la certezza: con Padoan ministro il debito è aumentato di 153 miliardi in 1.140 giorni, 134 milioni al giorno. Grazie Padoan, grazie Renzi, grazie Gentiloni".

"A marzo nuovo record debito pubblico”, ha aggiunto su Twitter Deborah Bergamini, responsabile della comunicazione degli azzurri, “Solo promesse (non mantenute) dai ‘tagliatori di spesa pubblica’, e intanto il debito sale alle stelle"

“È evidente che questo paese ha bisogno invece di rilanciare sulla crescita dell'economia reale", ha dichiarato invece Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. "Il primo titolo - ha aggiunto, a margine del congresso regionale della Cisl Toscana - che il governo attuale, ma non solo il governo nazionale, anche i governi locali, le parti sociali devono mettere in evidenza, è quello della crescita, dello sviluppo, del lavoro". Secondo Furlan "sentiamo tanto discutere di reddito di cittadinanza, prefigurando per domani un Paese in cui il lavoro è di pochi e il sussidio di molti: noi vogliamo rilanciare un Paese che vive di reddito da lavoro, e reddito di inclusione".

Aggiornato il 15 maggio 2017 alle ore 19:36