Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

giovedì 2 febbraio 2017


Ritorna la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta una esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale Civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Tommaso da Scorzè: Sempre a proposito di rottamazione delle cartelle Equitalia per chiederle da quando, secondo lei, la domanda diventa irrevocabile: dal pagamento della rata (o del saldo) o dalla sua presentazione? A dar retta al testo letterale sembrerebbe che diventi tale al momento della presentazione della richiesta ma ciò stride con il fatto che solamente a fine maggio (termine ultimo a disposizione di Equitalia) si può avere contezza e della sua accettazione e del quantum da versare. Siamo quindi in attesa di chiarimenti ufficiali.

Ilaria da Tortoreto: gestisco una piccola pizzeria a taglio artigianale e occasionalmente qualche cliente mi chiede la fattura anche per importi abbastanza esigui (e per i quali emetto comunque scontrino). Il suo collega sostiene che gliele debba consegnare in copia affinché possa provvedere alla trasmissione telematica, che mi dice? Che ha ragione (oserei dire ovviamente). Al momento non è prevista alcuna esenzione da quest’obbligo anche per i documenti di modesto importo e ciò lo rende estremamente oneroso. Si auspica un intervento del legislatore volto a definire delle soglie minime di trasmissibilità.

Elvira da Podenzano: ancora sul nuovo regime contabile delle imprese minori. So che da quest’anno anche noi imprenditori saremo tassati in base a criteri finanziari al pari dei professionisti, ma che fine faranno le rimanenze al 31 dicembre 2016? Non andranno ovviamente perse e sarà il “primo costo” dell’anno 2017 ma sarà l’ultima volta. Se inoltre una parte di esse risulti ancora in essere alla fine di dicembre purtroppo non potranno essere tenute in considerazione e quindi aggraveranno l’eventuale perdita fiscale del 2017.

Nicola da Massafra: gestendo una piccola attività commerciale rientrerei, se ho ben capito, nel nuovo regime contabile semplificato “per cassa”, ma dovrò integrare quindi i registri iva con altri da cui si desumono le date di incasso e pagamento? E la stessa regola si applicherà anche ai fini iva? Sì, e l’annotazione dovrà essere cronologica. Non nascondo che a mio avviso più che una semplificazione è una complicazione e comporterà senz’altro un ulteriore aggravio di costi e tempi. Per quanto riguarda la determinazione dell’iva si continueranno a seguire le vecchie regole salvo optare per “l’iva per cassa” ma questa non è una novità.

Diana da Bollate: il mio commercialista mi ha chiesto di firmargli la delega per poter accedere al mio cassetto fiscale, vorrei sapere esattamente di cosa si tratta e a quali rischi vado incontro. Parlare di “rischi” mi sembra quantomeno eccessivo. Fondamentalmente le informazioni ivi reperibili (dati reddituali, dati patrimoniali, dati anagrafici e altro) sono già a conoscenza del professionista ma a noi interessa perché lì è possibile reperire il dettaglio dei pagamenti delle imposte anche se il cliente non trova più le ricevute. Ecco perché lo chiediamo ai nostri clienti. Dirò di più: l’Agenzia delle Entrate comunica eventuali contestazioni basate sull’applicazione degli studi di settore solo tramite quel canale ed è quindi fondamentale potervi accedere. Rimane il fatto che noi commercialisti siamo tenuti ad una serie di cautele e prescrizioni proprio per evitare che informazioni così delicate possano finire in mani sbagliate.


di Alfredo Annibali