Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

mercoledì 4 gennaio 2017


Ritorna la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta una esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Andreina da Genova: gestisco un piccolo negozio di alimentari e nel mettere in ordine i documenti ho trovato un “registro dei beni ammortizzabili” parzialmente compilato, è importante? Sì anche se presumo che il collega che la segue ne avrà sicuramente una copia. Tale documento (non più soggetto all’obbligo di vidimazione iniziale) è fondamentale per la deducibilità di quei costi (gli ammortamenti, appunto) che si riferiscono a beni che partecipano al processo produttivo per più anni. Il tutto come chiarito da una recente sentenza della Corte di Cassazione (24385/2016).

Emanuele da Rieti: è vero che recentemente è stata riconosciuta a tutte le imprese la possibilità di reperire finanziamenti attraverso siti Internet? Sì e a voler essere “pignoli” si tratta dell’articolo 1 comma 70 della legge 232/2016. Rinvio al recente ed ottimo articolo de “Il Sole 24 Ore” che approfondisce bene l’argomento. In questa sede posso solo dire che si tratta della generalizzazione del cosiddetto crowdfunding; in altre parole il frazionamento del rischio di finanziare una impresa senza passare dai canali tradizionali. Diffuso all’estero, ci si augura che possa trovare fortuna anche in Italia sia pure con tutte le cautele del caso.

Riccardo da Matera: ho sentito parlare di agevolazioni per gli imprenditori che reinvestono i loro profitti in azienda, che mi sa dire? Tanto, mi passi la battuta. Da quest’anno è stata introdotta l’Iri (imposta sul reddito reinvestito) che consente di tassare ad aliquota fissa del 24 per cento gli utili che permangono in azienda (per gli altri, pur deducibili dalla base imponibile, resta la vecchia imposizione progressiva). La novità interessa le imprese individuali e le società di persone e sostanzialmente ne equipara la disciplina a quella delle Srl (e Spa). La condizione è che si opti per la contabilità ordinaria e si elimina quindi la discriminazione prima esistente tra gli imprenditori individuali (e società di persone) “virtuosi” che lasciavano le risorse in azienda ma venivano tassati ad aliquota progressiva, e quelli delle società di capitali che invece venivano assoggettati in base a quanto previsto per l’Ires. L’argomento è complesso e sicuramente ci torneremo.

Adriana da Termoli: ho già presentato la domanda per rottamare alcune cartelle esattoriali, ma mi sono accorta di averne dimenticata una, posso rimediare? Sì, entro il termine del 31 marzo si possono integrare le domande già inoltrate.

Alessandra da Roma: è vero che tra le tante novità del 2017 vi è anche la “scomparsa” del regime contabile semplificato? Sì, praticamente il nuovo regime naturale è quello “per cassa” ove non si tiene conto della competenza economica dell’elemento reddituale ma del suo pagamento. L’alternativa più similare al vecchio è il “criterio delle registrazioni” ove si presume che l’annotazione ai fini Iva coincida con la tempistica finanziaria, ma anche questo argomento sarà ulteriormente approfondito.


di Alfredo Annibali