Gentiloni fotocopia anche come “etrusco”

sabato 24 dicembre 2016


Il Governo che si riunisce di notte per varare un provvedimento “salvabanche”, cioè salva Monte dei Paschi di Siena e dintorni, è emblematico di questo renzismo post-batosta, fotocopia del precedente. Ci mancava il pizzico di localismo “etrusco”.

Paolo Gentiloni, infatti, non proviene da Arezzo o Siena, ma da Filottrano (An). Al mio paese d’origine, Filottrano è stato a lungo chiamato “il paese delle mogli”. Pare per un certo impegno prossenetico dei parroci dei due paesi, uomini attempati, vedovi e giovanotti ritardatari di Tolfa (mio paese d’origine, Etruria meridionale) andassero a prender moglie (zitelle non più nel fiore degli anni) a Filottrano. Non so perché, ma questa singolarità paesana mi è tornata alla mente pensando a Gentiloni ed alla sua funzione di “presidente riparatore” del non più virginale Governo dell’amico Matteo Renzi. Una strana idea senza senso. Però...

Il decreto notturno “riparatore” della non esemplare vicenda finanziaria della “Banca della Sinistra” è emblematica della concezione che in Italia si ha degli interventi dello Stato nell’economia. Interventi teorizzati da sostenitori di pelosa “solidarietà economica”, “eticità del sistema economico” ecc. ecc. che, molto più realisticamente, si risolvono nel “Pantalone paga” rispetto ai guasti di molti ideologizzati e pii affaristi.

Certo, i conti non tornavano, si profilava una tragica bancarotta. Ci sono milioni di italiani i cui conti non tornano e non a causa di una gestione politicamente dissennata delle loro vite, ché vivono sull’orlo della bancarotta, cioè della fame nera. Non c’è un governo etrusco o filottranese che si riunisca di notte o di giorno per il loro salvataggio. Al più, in vista di qualche votazione sarà loro offerta la promessa di 80 euro. La promessa...

Questa è stata una giornata, anzi, una nottata emblematica del Governo Gentiloni. Che vale più di tutte le definizioni sciocche e lecchine che ne sono state date.


di Mauro Mellini