Tlc, l’atteso “sì” tra Wind e 3 Italia

sabato 8 agosto 2015


La voce circolava da mesi, ma soltanto un paio di giorni fa è giunta finalmente la conferma del “matrimonio” tra Wind e 3 Italia. L’accordo fra Vimpelcom e Hutchinson Whampoa è stato annunciato dal numero uno di Vimpelcom, Jean Yves Charlie, in occasione della conference call sui dati finanziari. La fusione sarà paritetica, ovvero 50 e 50 e le attese prevedono 700 milioni di euro di sinergie annuali sui costi. Una unione, ovvero una fusione quella tra Wind e 3 Italia, destinata a cambiare l’assetto delle telecomunicazioni in Europa.

Il nuovo colosso infatti darà vita al primo operatore mobile italiano. Il gigante avrà una quota di mercato del 33,5 per cento, superiore addirittura a quella detenuta da Telecom che si assesta al 32,3 per cento e ben più alta di quella di Vodafone, stabile al 27 per cento. E sul piano europeo il nuovo gigante conquisterà il quarto posto per dimensioni. Il nuovo soggetto, frutto della fusione dei due operatori che nel 2014 avevano prodotto ricavi cumulati per 6,4 miliardi di euro, sarà guidato da Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Wind. L’attuale Ad di 3 Italia, Vincenzo Novari, verrà nominato consulente senior per l’Italia ed entrerà nel Consiglio di amministrazione della nuova joint venture dopo il completamento delle operazioni.

Il CdA del nuovo colosso delle telecomunicazioni sarà composto da 6 consiglieri – tre verranno nominati da Hutchinson e tre da Vimpelcom – mentre il presidente del Consiglio di amministrazione sarà a rotazione ogni 18 mesi tra le due società “madri” e giocherà un ruolo decisivo nella votazione di scelte strategiche di business. La fusione dei due operatori conterà su 31 milioni di clienti di telefonia mobile e 2,8 milioni di clienti di rete fissa. I primi commenti a caldo sembrano più che incoraggianti, positivi i riscontri anche da parte dei competitor.

L’economista Carlo Alberto Carnevale Maffè ritiene che questa fusione possa rappresentare una svolta per il mercato delle telecomunicazioni in Italia. Apportando una razionalizzazione alle infrastrutture di rete, l’operazione potrebbe offrire una chance al nostro Paese di tornare protagonista sulla scena europea delle Tlc grazie alle reti mobili di nuova generazione. Nessuna novità invece sul fronte dei consumatori, che non subiranno alcun vantaggio, ma non usciranno neppure svantaggiati dal nuovo assetto.

Grandi sembrano le attese, staremo a vedere cosa accadrà nei mesi a venire.


di Elena D’Alessandri