Beyoncé: il nuovo album è il più ascoltato su Spotify

martedì 2 aprile 2024


Beyoncé è la regina di Spotify. La sua vera opera prima di genere country è già da record: Cowboy Carter è il più ascoltato in un giorno sulla piattaforma di streaming musicale. È la prima volta quest’anno per un album country. Cowboy Carter è da record anche su Amazon Music: è l’album di Beyoncé più ascoltato in un giorno a livello mondiale. E tocca un primato a livello di ascolti nella storia della piattaforma anche come album country di un’artista. Il disco, l’ottavo lavoro per Queen Bey, è uscito lo scorso 29 marzo e per realizzarlo la cantante si è ispirata, tra l’altro, a diversi film western, tra cui Five Fingers For Marseilles, Urban Cowboy, The Hateful Eight, Killers of the Flower Moon. Ha collaborato anche con Dolly Parton, eseguendo una cover di Jolene, Miley Cyrus, Post Malone, Willie Nelson. Cowboy Carter è stato preceduto da due singoli, Texas Hold ‘Em e 16 Carriages, usciti lo scorso 11 febbraio dopo che la cantante, con una serie di mini-video per uno spot della Verizon durante il Super Bowl di football, aveva lasciato intendere che il suo prossimo lavoro sarebbe stato ispirato dal country.

Immediatamente i brani sono balzati ai primi posti delle classifiche e Beyoncé è diventata la prima artista nera al top di Hot Country Songs di Billboard. Ha toccato anche il primo posto anche della classifica di Hot R&B/Hip-Hop: prima di lei, solo Morgan Wallen, Justin Bieber, Billy Ray Cyrus e Ray Charles avevano raggiunto questi primati. Già in passato Beyoncé aveva superato i confini dei generi musicali: l’ingresso nell’era country era stato preceduto da incursioni nella disco music per l’Act I di Renaissance, l’album al centro del megatour del 2023. Cowboy Carter è considerato il secondo atto della trilogia Renaissance. Tuttavia, le sue precedenti incursioni nel country non erano state accolte secondo le aspettative. “Questo genere – ha scritto Beyoncé tempo fa in un post sui social network – mi ha costretta ad andare oltre i limiti che mi ero imposta in passato. Act II è il risultato del mio mettermi alla prova e del tempo che ci è voluto per mescolare generi diversi per creare questo lavoro”.


di Redazione