Materia ed energia nelle opere di Andrea Pisano

martedì 6 febbraio 2024


Così come la musica simboleggia e trasmette la vibrazione di base dell’epoca in cui nasce, si esprime e vive, così l’arte simboleggia e trasmette la vibrazione di base della rispettiva epoca, di ciascuna epoca. Musica ed arte curano grazie alle frequenze e vibrazioni che emanano. La Moldava di Bedřich Smetana dà sollievo in caso di grande nervosismo, facilitando il flusso linfatico; Sul bel Danubio blu di Johann Strauss nel caso di impazienza, attiva il sistema nervoso centrale; Lohengrin di Richard Wagner per le persone che si autocommiserano, per mitigarne i dolori articolari; Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij nei casi di forte ansia, mantiene morbide le articolazioni; il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy per chi è angosciato dal mondo esterno, per mitigare e guarire i dolori di schiena.

L’arte, come la musica, è vibrazione, frequenze. E cura, una sorta di terapia vibrazionale nelle sue differenti forme. Nel Novecento ha avuto un successo strepitoso Giovanni Boldini, pittore divenuto famoso grazie ai ritratti delle donne in vista dell’epoca. Le ritraeva in maniera provocatoria, assertiva: donne spavalde e “protagoniste”. Cosa che non erano affatto nella realtà. Si osservi, anzi, si contempli la splendida – grazie proprio a Boldini – Franca Florio che a lungo è stata nei lussuosi saloni sul mare di Villa Igiea a Palermo. Una donna libera, in cui lusso e sontuosità vibrano e suggeriscono, a chi guarda, l’immagine della sensualità mista a provocazione, a bellezza. Boldini aveva la fila della ricca società dell’epoca perché dipingesse a prezzi esorbitanti, anche per quei tempi. Si guardi poi la realtà: la vera Franca Florio era inibita, bruttina, non certo quella ritratta da Boldini. Il pittore abbelliva, dava ai suoi dipinti – allora si utilizzava la pittura – una “provocatorietà”, persino una “animalità” sensuale che i soggetti paganti certo non avevano. Donna Florio è splendida, quella reale molto molto meno. Boldini ha stampato nell’immaginario collettivo la vibrazione del lusso e dell’opulenza, della sensualità senza che nella realtà si potesse dire vi fosse. Si guardi il ritratto della marchesa Luisa Casati Stampa, la donna più vicina nella realtà a quanto Boldini trasformasse e raffigurasse nelle sue immagini con i pennelli. Una guerriera, con due occhi neri a mo’ di misteriosa affascinante strega, accompagnata dai due cani levrieri con cui girovagava nel tramonto di Villa Borghese, un animale umano, una donna, in cerca del proprio habitat, di libertà. La vibrazione che trasmette, superando il tempo e lo spazio, è bella, violenta. Ed eterna.

Oggi i sentimenti e gli stati d’animo, le vibrazioni, arrivano a noi, alla collettività, con altri mezzi e tecniche. A me è “arrivata” la vibrazione di alcuni quadri di Pop Art di cui non sapevo assolutamente niente, dal genere artistico – Pop – all’autore, Andrea Pisano, a cui piace poppizzare la sua arte. Così dice di se stesso e scrivono le gallerie d’arte in cui espone. A Roma, nella via degli artisti, in via Margutta, sognante e magica. Prima del Pop, in realtà, mi avevano colpito – vibranti ai miei occhi – altri quadri, altre immagini, riconducibili a questo autore che, all’evidenza, utilizza tecniche attualissime, moderne, dalla fotografia alla grafica del computer.

Sono vere e proprie opere d’arte che “sgocciolano”. Non nel senso dello “squagliarsi” del tempo di Salvador Dalì, ma della materia che si trasforma in energia, in vibrazioni, in frequenze. I colori sono frequenze. Ed ecco qui i quadri più intriganti ed intelligenti di Pisano che ritrae se stesso su Internet vestito da uomo del Rinascimento. Nel mare magnum di Internet, nella confusione e nella ignoranza, confuso con l’Andrea Pisano di Pontedera, del Trecento, il quale ha istoriato il Battistero di fronte il Duomo di Firenze, per intenderci. Ecco, si guardi la “collezione” intitolata Stripes (Strisce) in cui la materia “sgocciola” e si getta, come un fiume nel mare, nella sua “composizione” di frequenze e di energia. Si parla di Dna della materia raffigurata in quello che davvero è: materia. Vale a dire, energia condensata. Tutta la materia vivente non è altro che energia condensata.

È una intuizione importante, che viene tuttavia letta dai più come una mera rivisitazione del passato in chiave moderna. Una sorta di rivisitazione del passato immerso nel futuro, nell’oggi, nel domani. Non è così o non è solo così. Il tempo e lo spazio non esistono, si tratta dell’intuizione di ciò che è infinito ed eterno e “vivo” sempre, cioè l’energia di ogni essere ed organismo vivente. I fiori? Sono energia, eccoli lì i colori, le frequenze, l’energia/essenza dei fiori. Gli uomini? Energia, eccoli lì “sbavati” nelle opere e ritratti di Pisano. Gli animali? Tutto è energia. Ecco la zebra che lo rende in maniera meravigliosa, con le “colate” di colore/frequenze per terra, fino quasi sul pavimento della mostra che la espone. Il visibile e l’invisibile, la materia e l’energia, sono il leitmotiv delle opere più belle di Pisano, contemporaneo. Ecco il Ritratto di donna evanescente, che non esiste, è sfumato fino ad essere “polvere”. Polvere siamo, polvere saremo, sembra ricordarci. Incuriosisce la produzione di questo autore, pare senza nascita ma che si sa essere vivo, tornato da Napoli nella Toscana del suo antenato artista omonimo, che espone qua e là centrando il gusto e gli stati d’animo, le sensazioni e sensibilità del nostro tempo. Da seguire.


di Francesca Romana Fantetti