Margherita Incisa di Camerana

Margherita Maria Ella Adele Ludovica di Incisa di Camerana discende dalla antica nobiltà piemontese con parentele nel mondo dei banchieri austriaci di provenienza ebraica. Nasce il 30 novembre 1879 a Torino. Frequenta l’esclusivo collegio Sacro Cuore di Valsalice, sempre presso Torino. Compie gli studi nel 1897. Consegue il diploma di infermiera volontaria della Croce Rossa nel 1909. Si oppone al neutralismo di Giolitti e si attiva in favore dell’intervento militare. Lasciandosi alle spalle i privilegi della corte dei Savoia e il ruolo di dama di compagnia della principessa Letizia di Savoia, diventa operativa in vari ospedali da campo al fronte nel 1915. Partecipa all’impresa di Fiume dal 1919 al 1920. Ricopre diversi incarichi iniziando dall’ufficio propaganda del Comando supremo. È tenente della compagnia “La Disperata”, guardia del corpo di Gabriele D’Annunzio formatasi dopo l’impresa di Fiume, con compiti di propaganda, infermiera, ecc. È la prima ufficiale donna in un esercito contemporaneo ma non l’unica donna presente a Fiume. Svolge – anche qui unica donna – ruoli chiave nel raggruppamento degli Arditi d’Italia, il corpo militare che sarà il precursore delle attuali Forze Speciali italiane. Indossa una spartana uniforme grigio verde. Partecipa alle più dure esercitazioni militari. Incoraggia i quadri e i soldati. Ricorderà questa esperienza in un libro, “Nella tormenta”, pubblicato nel 1929. L’operazione di Fiume porterà alla redazione della Carta del Carnaro che parla del diritto di voto delle donne ventisei anni prima del 1945 e il diritto delle donne ad avere le stellette ben settanta anni prima! Lo storico Giordano Bruno Guerri afferma che a Fiume le donne conducevano una vita totalmente paritaria con i militari uomini.

Diventa bersaglio delle critiche più feroci anche da parte nientemeno del progressista di sinistra Filippo Turati quando scrive alla compagna Anita Kuliscioff definendo Fiume un posto per prostitute e delinquenti. Margherita sposa nel 1920 il conte Elia Rossi Passavanti che ha 17 anni meno di lei, eroe di guerra e pluridecorato con medaglie d’oro e d’argento. Dal 1927 al 1936 diventa ispettrice della Croce Rossa per l’area di Terni. Chiede più volte di essere inviata in Africa Orientale, ma il Ministero degli Esteri accetta solo infermiere professioniste.

Continua la lunga sequenza di incarichi. Viene mobilitata sul fronte greco-albanese nel 1941 imbarcandosi sulla nave ospedale “Sicilia”. È volontaria a Valona in Albania. Nel 1942 si occupa dell’assistenza dei prigionieri inglesi. Dopo la guerra si dedica con energia all’attività politica nelle file dell’Unione Monarchica Italiana. Diventa componente importante dell'Associazione Nazionale Donne Elettrici e della Lega Artigiana Donne Italiane. Svolge attività benefico-assistenziale con associazioni quali il Movimento di Collaborazione Civica e il Comitato Patronesse dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, di cui è presidentessa onoraria.

Muore a Roma nel 1964. È stata seppellita nella tomba di famiglia a Piana Crixia, Vercelli. Ha dotato di un milione di euro la Fondazione Ternana Opera Educatrice per premiare i cittadini meritevoli e per la gestione della casa-museo. Il proposito è stato totalmente disatteso dalla Cassa di Risparmio di Terni che ha dichiarato la mancanza di fondi suscitando il malumore della cittadinanza ternana. In Fondazione è conservato il vasto archivio storico della vita di Margherita Incisa di Camerana.

Aggiornato il 12 gennaio 2023 alle ore 12:04