Esattamente un anno fa è arrivata la notizia della scomparsa di Raffaella Carrà. Era il pomeriggio del 5 luglio 2021 e se ne andava, in silenzio, a 78 anni, l’icona della televisione italiana. Un simbolo dello spettacolo italiano nel mondo. Cantante, attrice, ballerina, showgirl. A comunicare la morte di Raffaella è l’ex compagno di una vita, Sergio Japino. “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Per la prossima stagione televisiva, è in arrivo uno show tutto dedicato a lei. Lo annuncia il direttore dell’Intrattenimento Rai Stefano Coletta.

È prevista anche una serie tivù di cui il Gruppo Lucisano e Kubla Khan 1990 hanno annunciato la realizzazione dopo l’acquisizione dei diritti biografici. E si sa che Fremantle si è assicurata in esclusiva l’opzione sui diritti internazionali per la realizzazione di un documentario che ripercorrerà la straordinaria vita della cantante, attrice e presentatrice italiana. Frattanto, a un anno dalla morte le celebrazioni, soprattutto televisive, sono tante e il ricordo di Raffaella è vivido. La Rai dedica al ricordo dell’artista ampio spazio nei suoi palinsesti di questi giorni: da Unomattina Estate a Estate in diretta, dai telegiornali nazionali alle edizioni regionali della Tgr. Ad aprire il lungo e ricco ricordo Rai uno speciale del Tg1 andato in onda domenica 3 luglio e si chiuderà sabato 9 luglio alle ore 13 su Rai Storia con Milleluci su Raffaella Carrà, antologia dello spettacolo televisivo del 1974 diretto da Antonello Falqui, autore con Roberto Lerici di questo excursus sulla storia dello spettacolo, che Raffaella Carrà con Mina conducono in coppia. La prima volta di due donne insieme.

Con lo slogan “Torniamo a fare rumore”, scelto in suo onore in quanto icona del Pride, a Roma hanno sfilato in 900mila l’11 giugno, mentre Madrid le ha dedicato una piazza, Santo Stefano un parco giochi, Roma sta pensando a una via dopo la richiesta avanzata da Vladimir Luxuria. A Bellaria, cittadina vicina a Bologna dove trascorse parte della sua infanzia, proprio oggi è prevista la cerimonia per intitolarle il Lungomare. L’Arcigay ha chiesto di trasformare in museo la casa romana di Raffaella, oltre 400 metri quadrati nel quartiere di Vigna Clara a Roma Nord, in un appello di qualche mese fa “non politico, ma culturale” a enti locali, Regione Lazio e governo a fronte della messa in vendita dell’appartamento.

Aggiornato il 05 luglio 2022 alle ore 13:46