Ritrovato un Monet scomparso durante il Nazismo

giovedì 14 aprile 2022


La Mare, effet de neige”. Un paesino e un laghetto innevati incorniciati con maestria da Claude Monet. Il quadro che venne esposto alla quarta mostra impressionista del 1879 a Parigi è stato ritrovato e andrà all’asta il 12 maggio a New York. Passato tra collezioni francesi e tedesche, il dipinto finisce nel 1930 nelle mani di un industriale tessile tedesco, Richard Semmel. Con la salita al potere dei nazisti, l’uomo e sua moglie Clara vengono perseguitati per via delle loro origini ebraiche. Fuggiti ad Amsterdam nel 1933, sono costretti a vendere la loro collezione d’arte. Poco prima dell’occupazione dell’Olanda, la famiglia Semmel riesce a fuggire verso New York. Da oltre 70 anni l’opera di Monet è ospitata in una collezione privata, rintracciata grazie al lavoro della casa d’aste Christie’s, che si sta occupando delle restituzioni dei beni sottratti durante il nazismo.

Claude Monet dipinge “La Mare, effet de neige” ad Argenteuil nell’inverno tra il 1874 e il 1875. L’impiego sapiente del blu e del bianco crea un manto di neve ghiacciata che non sovrasta ma si appoggia in maniera soffice e leggera sul laghetto in primo piano e sul paesino in lontananza. Delle figure stilizzate e degli alberi spezzano il predominio bianco, dando colore e profondità all’opera. Questo quadro è un esempio perfetto del periodo di sperimentazione impressionistica del pittore francese, che inizia a utilizzare pennellate più sciolte e strati spessi di vernice per rendere su tela gli effetti atmosferici e fisici del mondo naturale. Il quadro risulta venduto pochi mesi dopo la sua esecuzione in un’asta all’Hôtel Drouot di Parigi. In quella occasione, Paul Durand-Ruel, mercante d’arte e mecenate degli impressionisti, acquista 18 delle 73 opere offerte, tra cui “La Mare, effet de neige” di Monet.

L’opera, però, riemerge durante un’indagine di Christie’s, che la sta esaminando per una potenziale vendita di suoi clienti francesi all’inizio di quest’anno. La già citata commissione per le restituzioni, dopo ricerche approfondite, rivela che il dipinto risulta elencato nel database delle opere d’arte sottratte dai nazisti durante gli anni Trenta. Proprio la casa d’aste più grande del mondo, il 12 maggio nella grande mela, venderà al miglior offerente il capolavoro di Monet. Si stima che il potenziale acquirente potrà portarsi a casa il quadro del maestro impressionista per una cifra tra i 18 e i 25 milioni di dollari. Per via di un recente accordo legale, i proventi della vendita saranno divisi tra gli eredi di Richard Semmel e i suoi attuali proprietari, una famiglia francese i cui membri rifiutano di rivelare la loro identità.


di Edoardo Falzon