Caravaggio tra spionaggio e alchimia

Non è il solito libro, saggio o biografia su Caravaggio questo nuovo di Dalmazio Frau. Lontano anni luce dalla consueta vulgata su Michelangelo Merisi, descritto sempre come inventore della fotografia ante litteram, come uno psicopatico criminale, un omosessuale amante di giovani di vita alla Pier Paolo Pasolini, che infatti fu un suo grandissimo estimatore, quando addirittura reputato un ateo non credente, un materialista dedito soltanto sì a un livello altissimo di tecnica pittorica, più moderno dei moderni, ma piuttosto un disperato frequentatore dei bassifondi romani e delle loro peggiori compagnie.

In questo “Caravaggio. Luci ed Ombre. Tra Alchimia ed altri misteri”, appena uscito per i tipi di BastogiLibri, editore romano che da sempre ha un’attenzione particolare ai temi dell’esoterismo, avente la prefazione snella ed efficace di Alessandro Sansoni, si abbandona l’ormai noto approccio al pittore milanese che lo vuole legato alla nostra contemporaneità, per ricollocarlo esattamente in quel particolarissimo momento della Storia che va tra il finire del Cinquecento e i primi anni del secolo successivo. Allo spegnersi del Rinascimento, al principio del Barocco, in un “già e non ancora”, sorge improvvisa e caduca la meteora del Merisi, meglio noto come Caravaggio, che non soltanto straordinario pittore, ma lenone, forse spia al soldo dei Medici e della Francia, frequenta sia le corti nobiliari romane che i luoghi più oscuri della città. Caravaggio vive così tra luci e ombre, al servizio d’un cardinale alchimista dal quale forse apprende alcune tecniche che confluiranno nella sua arte, riportando notizie e voci, osannato e invisibile, in perenne bilico tra due mondi. Insieme con lui, nel medesimo tempo, si muovono personaggi straordinari come Giordano Bruno, come John Dee e altri ancora impegnati nel grande gioco d’ombre della politica europea alla quale spesso, non è estraneo il mondo dell’occulto.

Caravaggio è una piccola ma fondamentale pedina, a conoscenza di troppe cose pericolose, perennemente in fuga per un omicidio fortuito, spesso malato di febbri terzane, accolto e premurosamente accudito dai pochi amici, salvato nell’Ordine dei Cavalieri di Malta e da lì, per nuovi e misteriosi motivi, nuovamente ricercato. Derelitto e senza mai tregua, tra dipinti crudeli di una vita impossibile, in attesa d’un riscatto, d’un gesto di salvezza.

Il breve saggio di Frau spazia su tutto questo, rapido come un romanzo, ponendo domande, sollevando ipotesi e dubbi, negando decisamente cose date da sempre per scontate, ad esempio l’omosessualità di Caravaggio, senza dimenticare alcune brevi note a commento di altrettante opere dell’artista, lette con un occhio diverso dal consueto. Un libro sul più grande pittore dell’età moderna che, proprio perché estremamente diverso dal solito, vorremmo consigliare non solo a coloro che amano l’arte e la vita scapestrata di molti artisti, ma anche a coloro che non hanno paura di porsi in discussione, e in questo, Michelangelo Merisi da Caravaggio, è una perfetta pietra d’inciampo.

Dalmazio Frau, “Caravaggio. Luci e ombre. Tra alchimia e altri misteri”, prefazione Alessandro Sansoni, BastogiLibri, 108 pagine

Aggiornato il 05 marzo 2021 alle ore 10:22