L’economia del carnefice: una critica della pianificazione

martedì 13 ottobre 2020


L’articolo del sedicenne Piero Manzoni (L’economia del carnefice), ora ripubblicato da De Piante Editore, è un attacco feroce al socialismo, visto come la negazione della libertà; ma è anche un attacco all’idea della pianificazione, all’idea cioè di una società pianificata dall’alto. Nel testo di Manzoni, oltre alla pars destruens non manca la pars costruens: la difesa del mercato, visto in parallelo con la democrazia, dal momento che solo nel mercato le persone possono “votare” ogni giorno con le loro scelte. Con queste parole Carlo Lottieri (direttore del dipartimento di teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni) ha introdotto il webinar di ieri: L’economia del carnefice. Il liceale Piero Manzoni contro il socialismo.

Oltre allo stesso Lottieri, all’incontro hanno partecipato Elena Manzoni di Chiosca (presidente della Fondazione Piero Manzoni), Luigi Mascheroni (giornalista del quotidiano Il Giornale), Guido Andrea Pautasso (critico e studioso delle avanguardie artistiche del Novecento) e Marco Romano (già professore ordinario di Estetica della città e saggista).

Nel suo intervento Guido Andrea Pautasso, curatore del libro, ha ricostruito il contesto all’interno del quale è nato questo testo: Manzoni è un giovane liceale dell’Istituto Leone XIII, fa volontariato e si interessa di politica. È membro dei G.P.S. (Gruppi di Preparazione Sociale), una sorta di movimento studentesco cattolico impegnato nel sociale. Ed è proprio sulla rivista dei G.P.S. che scrive il suo articolo sull’“economia del carnefice”.

Il testo è stato ora pubblicato da De Piante Editore che, come ha ricordato Luigi Mascheroni, è una casa editrice raffinata che si rivolge al lettore collezionista e bibliofilo. L’importanza dei testi pubblicati risiede anche nel loro valore documentale: d’ora in poi chi si occuperà di Piero Manzoni non potrà trascurare queste sue riflessioni formulate al tempo del liceo.

Marco Romano ha poi raccontato il periodo degli anni Cinquanta a Milano e la sua frequentazione di Manzoni, mentre Elena Manzoni di Chiosca, sorella di Piero, ha descritto il loro ambiente familiare, che sicuramente ha influito sul percorso fatto da Manzoni, caratterizzato dall’anticonformismo e dall’autonomia di pensiero: come dimostrato da giovanissimo con le sue prese di posizione “politiche” e poi negli anni successivi con la sua “rivoluzione” compiuta in ambito artistico.


di Istituto Bruno Leoni