Il titolo evoca ricordi letterari, La versione di Eva. La sostanza della IX edizione del Trevignano Film Festival presieduto da Corrado Giustiniani e diretto artisticamente da Fabio Ferzetti ha invece a che fare con i diritti pragmatici delle donne così come raccontati appunto dal cinema. E questa manifestazione che non premia “poi” perché ha già scelto “prima” cosa sia estremamente degno di essere visto dal pubblico, dal 24 al 28 settembre, nelle due sale del Cinema Palma a due passi dal Lago di Bracciano previa igienizzazione delle mani di ogni persona che entra in sala e che quest’anno sarà obbligata a prenotare prima e a confermare la propria presenza. Ci saranno ovviamente i distanziamenti necessari previsti in questi tempi di terrore pandemico. E le personalità che condurranno i classici dibattiti del dopo film spesso saranno in collegamento esterno.

Previsto come tutti gli anni il bus navetta per gli appassionati di questo festival che dopo aver raggiunto Trevignano in macchina potranno lasciarla al parcheggio vicino al cimitero. Il prezzo per vedere il tutto è di dieci euro corrispondente a quello della card che darà il diritto a assistere a ogni opera in rassegna. E i film che varrà la pena di vedere hanno tutti a che fare con donne che hanno lottato, o tuttora lottano, per vedere affermati i propri diritti e le proprie peculiarità anche sessuali di donne, magari in Paesi dove ciò è estremamente difficile come quelli arabi. Si comincia giovedì con un film di estrema attualità: Alla Corte di Ruth – Rbg, in proiezione alle 18.30, ovvero la storia straordinaria della giudice della Corte Suprema americana Ruth Bader Ginzburg, venuta a mancare proprio venerdì scorso, all’età di 87 anni. A commentare la figura di Ruth prima e dopo il film sarà l’avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli, la prima donna in assoluto a ricoprire questa carica da quando l’Avvocatura esiste, e cioè dal 1933. Per la cronaca è stata nominata nell’agosto dello scorso anno dal Governo Conte.

Altra anteprima assoluta per l’Italia è la pellicola francese Proxima, storia di una donna astronauta in partenza per un lungo viaggio spaziale. La donna ha i problemi di ogni essere umano di sesso femminile tra cui quello di essere separata, di doversi staccare dalla propria bambina, nonché di venire trattata con sufficienza da alcuni colleghi maschi di missione. La proiezione verrà introdotta in videoconferenza dalla regista Alice Wincour. Da non perdere il dibattito in collegamento esterno con Barbara Miller, che dialogherà con la giornalista e scrittrice Luciana Capretti, commentando il suo sconvolgente documentario Female Pleasure.

Il piacere sessuale delle donne è infatti il tabù per antonomasia in società come quelle italiane ancora tutte molto regolate dal “mood” maschile. Quando non maschilista. Infine, ma non da ultimo, la docente di lingua e cultura araba Francesca Corrao intervisterà a distanza Haifaa Al Mansour, regista de La candidata ideale, storia di discriminazione sessuale in Arabia Saudita. Che è il pezzo forte della rassegna in questione.

Aggiornato il 23 settembre 2020 alle ore 15:07