Siena, la pandemia cancella il Palio

Il clima è surreale in una Siena orfana del Palio. Non accadeva dal 1944: quell’anno non si corse alcuna carriera a causa della guerra, quest’anno è stata la pandemia a far decidere a sindaco e capitani delle 17 contrade di rinunciare alla festa, sia quella del 2 luglio sia quella del 16 agosto.

Senza il popolo del Palio, causa i divieti di assembramento, impossibile mettere in scena la tradizione secolare che in questa città è vita. Così oggi nessun sbatter di zoccoli sulla pietra serena delle strette strade di Siena, nessun anello di tufo né palchi in piazza del Campo dove però poco dopo le 19, a sorpresa, c’è stata un’irruzione della Banda Città del Palio. I musici, in borghese, dell’ensemble che partecipa al corteo storico hanno eseguito con tamburi, chiarine e gli altri strumenti la tradizionale marcia del Palio suscitando gli applausi dei presenti. La banda ha fatto ingresso da Il Casato per poi terminare l’esibizione di fronte al Palazzo Pubblico. Proprio ai tavoli del bar all’imbocco della temibile curva del Casato in giornata alcuni proprietari di cavalli si raccontavano i Palii passati per non arrendersi alla verità di un’emozione che non ci sarà. “Tutto questo è surreale, non si capisce il momento che stiamo vivendo, noi siamo abituati a festeggiare il nostro compleanno 2 volte all’anno: il 2 luglio e il 16 agosto”, confidava uno di loro. “Quando qualcosa viene a mancare forse ti rendi conto solo in quel momento quanto è importante e qual è il suo vero valore” il commento del decano dei capitani di contrada, Paolo Capelli.

Nelle 17 contrade i popoli si sono comunque ritrovati per stringersi attorno alle loro bandiere ed “esplodere” in un applauso, fragoroso e mesto al contempo, al termine della sbandierata che si sarebbe dovuta tenere sul tufo di piazza del Campo qualche attimo prima dell’uscita dei cavalli dall’entrone di Palazzo pubblico.

“Oggi ci doveva essere l’agonismo, la condivisione, la comunità. Invece oggi c’è questa sospensione del tempo che ci fa riflettere su tutti i nostri ieri, ma con una consapevolezza: mai più questo deserto” ha scritto il sindaco Luigi De Mossi sul suo profilo Facebook. Sempre oggi, in piazza del Campo, un bambino ha portato i suoi barberi, le 17 palline di legno delle contrade con cui giocano tutti i suoi coetanei. Li ha lasciati davanti all’entrone del Palazzo pubblico insieme ad una manciata di tufo e la scritta “e Siena trionfa immortale”, presa a prestito da Silvio Gigli, storico cronista del Palio.

Aggiornato il 03 luglio 2020 alle ore 12:07