La crisi italiana e la disattenzione per la poesia

“Quello che caratterizza l’attuale crisi di valori, ed economica, in Italia ha un fattore che viene sottovalutato da tutti: la disattenzione per la cultura e, tra le sue manifestazioni, in particolare per la poesia”.

Queste parole tratte dall’intervento conclusivo del professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele – che fra l’altro è un poeta egli stesso alla lunga performance “Ritratti di poesia” dello scorso 21 febbraio, tenutasi all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma, vanno prese come base per un importante discorso sulla sottovalutazione colpevole che in Italia si fa, oltre che delle arti poetiche in particolare, della cultura in generale. Abbiamo infatti un’anima malata – e la poesia spesso è la migliore cura – che ci impedisce di crescere umanamente ancora prima che economicamente.

“Forse vale la pena di  ricordare – come ha detto Emanuele in quel discorso – che il nostro Paese è patria di poeti, e non si deve menzionare solo Dante Alighieri, che è stato probabilmente il più grande ma non l’unico”.

Tutto questo per rammentare come 14 anni fa nacque per idea e iniziativa dello stesso Emanuele la manifestazione chiamata “Ritratti di poesia”, che Rai Cultura ha trasmesso in streaming per oltre dieci ore lo scorso 21 febbraio.

Un giorno quindi dedicato alla poesia, non solo italiana, ma ai poeti di tutto il mondo. Che vengono, oltre che premiati, soprattutto ascoltati, anche alla radio e alla tv, per le poesie che compongono e recitano. E per il nostro Paese – secondo la concezione salvifica di Emanuele – potrebbe essere la medicina giusta per curarne quest’anima condizionata dalla depressione esistenziale ancor prima che economica. Tenendo presente che le due crisi, poetica e prosaica, sono strettamente collegate e interconnesse.

E il professore partendo da questo presupposto ha anche ricordato quali siano le falle dell’“abbandono a se stessi” nel nostro Paese: “La salute, l’aiuto alla ricerca sulla salute, l’aiuto ai bisognosi e ai meno fortunati, l’istruzione e la cultura”.

In un concetto, tutti i settori in cui dovrebbe operare la filantropia. E in cui ha prima dato il meglio di sé la Fondazione Roma e oggi la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, che ha ampliato il campo di intervento anche all’estero.

“Con una particolare attenzione al Mediterraneo che è stata la culla di tutta la nostra civiltà”. L’osmosi di questi mondi con il nostro ci serve a capire i nostri problemi – dice Emanuele – e la poesia tutto sommato resta uno dei primi motori immobili. “Siete degli eletti – ha chiosato infatti lo stesso Emanuele rivolgendosi agli astanti – perché chi ama la poesia ha il cuore giovane e ama quelle cose che il mondo di oggi cerca di oscurare”.

Aggiornato il 26 febbraio 2020 alle ore 16:35