“L’Aquila, le 100 Meraviglie (+1)”: nel libro di Pelliccione la rinascita della città dopo il sisma

martedì 11 febbraio 2020


“La melodia dei solenni voti ripetuti dalle 99 fontane/lenisce l’animo sconsolato del viandante. / L’Aquila: è qui la roccaforte della sapienza. E vieni a visitarla”.

L’ invito del poeta giapponese Kikuo Takano correda la foto di Porta Rivera, una delle tante che si aprono lungo le mura storiche. Gioielli aquilani, tornati alla luce dopo il sisma del 2009. Suggestioni riscoperte e valorizzate, che si svelano al mondo. Il libro “L’Aquila, le 100 Meraviglie (+1)” (pp. 240, euro 19,90, Typimedia editore), della giornalista e scrittrice aquilana, Monica Pelliccione, è un racconto per testi e immagini, che dipinge la città con il suo grande patrimonio culturale e naturalistico. Il capoluogo abruzzese è protagonista di un libro corredato dagli scatti d’autore del fotografo Fabio Muzzi, che restituisce al lettore il volto reale di un’urbe in piena rinascita, dove passato e futuro convivono e si fondono. Una città che va oltre le tracce ancora visibili del terremoto del 2009.

“L’obiettivo è proprio questo: mostrare L’Aquila com’è oggi, con le sue ferite rimarginate e quelle ancora aperte, tra lavori ancora in corso e innovazione”, dichiara Pelliccione, “meraviglie, appunto, che fanno del suo patrimonio culturale e naturalistico un valore inestimabile da cui ripartire. Le foto e i testi che le accompagnano esplorano la città, catturando gli scorci più suggestivi, i monumenti, le chiese e gli edifici storici principali, restituiti alla vita dopo il restauro. Dalle antiche e possenti Mura urbiche, che circondano il centro storico, alla maestosa facciata della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, emblema della Perdonanza celestiniana, che ha di recente ottenuto il riconoscimento Unesco di patrimonio immateriale dell’umanità”.

Lo sguardo del lettore si posa sul ricco colonnato neoclassico del Palazzo dell’Emiciclo, nel Quarto San Giorgio, e sulla Basilica di San Bernardino, nel Quarto di Santa Maria. Scende verso la Scalinata Monumentale per ammirare i bastioni del Castello Cinquecentesco, testimonianza della dominazione spagnola della città. E giù, fin nelle viscere della terra, alla scoperta delle suggestive Grotte di Stiffe.

“L’Aquila è anche una perfetta sintesi tra memoria e contemporaneità”, evidenzia Pelliccione, “lo dimostrano meraviglie come l’Amphisculture, opera di land-art dell’artista newyorkese Beverly Pepper, il modernissimo Auditorium del Castello, progettato da Renzo Piano all’interno del parco del Forte Spagnolo, e lo Smart tunnel, un’infrastruttura sotterranea all’avanguardia. Quello che ammiriamo oggi è un territorio forte della sua identità, con una straordinaria ricchezza culturale e architettonica”, conclude Pelliccione, “una città dalla bellezza struggente, che non si è mai piegata alla furia devastante della natura e all’evoluzione degli eventi. Le cicliche rinascite ne hanno accentuato il fascino, rendendola salda, forte della sua storia, evocativa per suggestioni ed emozioni”.

Un viaggio tra simboli e realtà, che conduce il lettore per mano alla scoperta di un patrimonio che sta tornando alla luce, in tutto il suo splendore. E che merita di essere svelato.

Per il volume “L’Aquila, le 100 Meraviglie (+1)”, l’autrice sarà insignita, il prossimo 15 febbraio, del premio “Margherita d’Austria” per la saggistica.


di Redazione