Aboliamo il Rinascimento! È politicamente scorretto

lunedì 3 febbraio 2020


Il vero segno della bassezza intellettuale dei tempi nei quali viviamo è, più di ogni altro, il démone incarnato del “Politicamente corretto”.

L’apice dell’ipocrisia, della falsità, della menzogna contrabbandata sotto il velo del rispetto, dell’uguaglianza e della fraternità, il “politicamente corretto”, è il morbo mefitico che avvelena la comunicazione, il sapere e ogni forma di cultura, figlio degenere di una malintesa libertà giacobina e perciò realmente intollerante ormai ha raggiunto quote d’impressionante delirio. Una di queste è l’assurda, inaccettabile decisione dell’Università di Yale – dunque non stiamo parlando di un oscuro ateneo tra i tanti, ma di uno dei più prestigiosi al mondo – di voler abolire il corso di “Introduzione alla Storia dell’arte dal Rinascimento ad oggi”, quindi il corso di studi che si occupa dell’Arte Moderna e in parte di quella contemporanea che, tra l’altro, parrebbe essere uno dei più frequentati oltre che uno dei più rinomati corsi accademici sull’arte occidentale.

La motivazione data su tale volontà sarebbe che l’arte del Rinascimento sia frutto di una cultura “bianca, eterosessuale, occidentale e maschile”. Con tanti saluti a Berthe Morisot, Frida Khalo, Tamara de Lempicka, Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi, e questo soltanto per fare alcuni tra i molti nomi di artiste, quelle magari più conosciute al vasto pubblico.

La notizia che ha tutto il crisma dell’inutile follia, viene data dal Daily News, il quale specifica che il corso verrà soppresso da questa primavera per evitare agli studenti un presunto “disagio”. In quanto il consiglio accademico vuol dare una discontinuità alla visione didattica tradizionale, secondo le parole del preside del dipartimento di Storia dell'Arte, Tim Berringer: “Non si può mettere l'arte europea su un piedistallo, può essere problematico. Non confondo la storia dell'arte europea con quella della storia dell'arte di altri Paesi tutti ugualmente meritevoli di studio”.

Ora, il preside Berringer, presumo e ipotizzo, se mai abbia avuto la fortuna di poter soggiornare in Italia, in Francia, in Germania, in Inghilterra o in Spagna, deve aver subito qualche inesplicabile e soprattutto inconfessabile trauma che lo ha segnato in tal modo dal fargli ritenere l’opera di immortali come Michelangelo, Leonardo, Dürer, Rubens e innumerevoli altri, “frutto di una cultura bianca, eterosessuale, occidentale e maschile” dichiarando questo come fosse un fatto negativo.

Avrebbe forse desiderato il preside di Yale che tra i grandi maestri del Quattrocento e del Cinquecento ve ne fosse qualcuno di colore, dunque non di “razza bianca”, immagino.

Ebbene, se ne faccia una ragione ma non è così. Sullo stigma dell’“eterosessualità” poi ci sarebbe soltanto da ridere se la tristezza dell’affermazione non venisse superata dal ridicolo, o forse il professor Tim Berringer ha dimenticato un pittore del Rinascimento, Giovanni Antonio Bazzi, che aveva per soprannome “Il Sodoma”? Dimentica il preside, e con lui evidentemente l’intero consiglio accademico di facoltà, che il mondo occidentale, dunque l’Europa dei secoli passati, è stato il più alto e inarrivato vertice dell’arte e della cultura, e in un mondo che era “Il Mondo” e che come tale, non soltanto era ovviamente “bianco, eterosessuale, occidentale e maschile” ma proprio perché tale, a differenza di altre culture, non ha schiavizzato popolazioni inermi, ha elevato la donna adorandola come il bene più nobile e prezioso al quale essere devoti, rispettando le naturali inclinazioni degli esseri umani in un ordine cosmico e riconoscendo parità di diritti al genere femminile.

Forse la Storia conosciuta dal preside della facoltà d’arte di Yale è un’altra, volutamente scritta distorcendo, mistificando, adulterando un mondo che essendo in realtà basato sulla Tradizione, in base all’occulta guerra in atto da trecento anni, deve essere distrutto con qualsiasi mezzo. Tre secoli di guerra spietata nei confronti dell’arte tradizionale occidentale stanno ormai venendo allo scoperto ogni giorno di più, e nessuno muove un dito, essendo tutti troppo impegnati con l’accoglienza dei migranti e i diritti lgbt…

Si fotta dunque pure tutto il Rinascimento, tanto erano tutti bianchi, maschi e sessisti!


di Dalmazio Frau