Amazon colpisce ancora

Amazon colpisce ancora. Dopo la Feltrinelli International di Roma, ora tocca alla storica Libreria Paravia di Torino chiudere i battenti. La libreria, la seconda più antica d’Italia aperta nel 1802, ha dovuto cedere contro le vendite online e dopo la chiusura natalizia non ha più riaperto, con gran dispiacere dei clienti.

Come racconta la titolare Sonia Calarco: “Il problema non è il commercio online, che c’è sempre stato, ma Amazon che prima ha attirato i clienti solo con sconti esagerati, poiché in Italia manca una legge che tuteli i librai, e poi li ha abituati ad avere i prodotti a casa in tempi rapidissimi e con un assortimento incredibile».

E proprio il Presidente dell’Associazione Librai Italiani, Paolo Ambrosini, conferma questa mancanza e i ritardi di tutela da parte del governo. Il 16 luglio 2019 l’Assemblea della Camera ha approvato, apportandovi modifiche, la proposta di legge A.C. 478 e abb-A sulla promozione della lettura e dei libri. Sembrava fatta, mancava solo l’ok del Senato e invece l’approvazione del dl lettura è slittato più volte, e ancora oggi è fermo perché il ministero dell’Economia e delle Finanze non ha ancora dato il parere favorevole.

Il piano, della durata di tre anni, dovrebbe promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie, valorizzare e sostenere le buone pratiche di promozione della lettura sia di soggetti pubblici che privati, promuovere la formazione continua degli operatori del settore e la lettura infantile e tra i soggetti svantaggiati. Nel concreto, il Dl prevede il conferimento annuale, dal 2020, ad una città italiana, del titolo di Capitale italiana del libro, all’esito di una selezione. I progetti della città assegnataria del titolo sono finanziati entro il limite di spesa di € 500.000 annui. Prevede anche l’istituzione, presso il Mibac dell’Albo delle librerie di qualità e la modifica della disciplina del prezzo dei libri. Tutti buoni propositi in attesa che dovrebbero aiutare la cultura in Italia, anche se i dati sui lettori italiani sono un po’ scoraggianti. Nel 2018, infatti, l’Istat ha messo nero su bianco che solo il 40,6% degli italiani legge almeno un libro all’anno, mentre una famiglia su dieci non ha libri in casa. I cosiddetti “lettori forti”, cioè quelli che leggono almeno 12 libri all’anno, sono il 14 per cento. Percentuali bassi che collocano l’Italia nelle posizioni di coda nella classifica europea, seguito solo da Cipro, Romania, Grecia e Portogallo. Si spera che nel 2020 le cose possano cambiare, in meglio.

Aggiornato il 17 gennaio 2020 alle ore 13:43