“A Tor Bella Monaca non piove mai”, l’ottimo esordio alla regia di Marco Bocci

sabato 30 novembre 2019


Non tutti a Tor Bella Monaca sono delinquenti, ma nessuno è immune da un destino che incrocia la malavita.

L’opera prima dell’attore Marco Bocci è veramente sorprendente se si pensa che il budget non deve essere stato affatto milionario. Il messaggio che doveva essere trasmesso – cioè che anche in loco ci sono persone che lottano onestamente e invano, a volte, per sopravvivere – arriva in pieno grazie anche alla bravura di Andrea Sartoretti e Libero De Rienzo, due attori che pur essendo fior di professionisti hanno la caratteristica di sembrare tutte le volte presi per strada.

La cosa geniale è l’inversione dei ruoli: il fratello pregiudicato per rapina cerca di proteggere il fratello incensurato che ha studiato e che sta per cadere nella trappola di quartiere: il colpo apparentemente facile per svoltare. Ma il plot incrocia anche altre trame: la fidanzata straniera di uno dei due che si è messa con un vecchio ricco e che con lui torna dopo la breve illusione di potersi rifare una vita, il poliziotto segugio che è uscito dalla polizia per trovare e uccidere il killer della moglie e della figlia investite da un tossico in macchina che si è fatto solo pochi mesi di carcere e lui per questo rimprovera ai colleghi di non averlo aiutato. E in mezzo tanti personaggi di borgata sempre borderline tra il lavoro in nero e la delinquenza vera e propria.

Niente è come appare e il nemico, nonché l’oggetto dell’oscuro desiderio di reato, è sempre lo straniero – i cinesi nella fattispecie – che si è adattato a vivere in un luogo che fa paura. Alla fine il cerchio si chiude e tutte le vite ritornano al punto di partenza: e anche se nulla è come appare per prima la giustizia preferisce le verosimiglianze agli approfondimenti della difficile realtà. È più confortevole un pregiudicato in carcere che un bravo ragazzo, persino per l’immaginario di polizia giudiziaria.

Per questo a “Tor Bella Monaca non piove mai”, anche se il regista non rinuncia a un certo punto a una scena in cui si vedono due poliziotti in divisa entrare in un bar per un caffè preceduti dalla voce fuori campo che urla: “piove”.


di Dimitri Buffa