Ritorna dopo una breve pausa la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che dà voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Il cuore non si vede” di Chiara Valerio (Einaudi).

Chiara Valerio è scrittrice, traduttrice e collabora con programmi televisivi e radiofonici. È nata a Scauri nel 1978, ha conseguito un dottorato in matematica all’Università Federico II di Napoli e vive a Roma. Ha scritto romanzi e racconti, tra cui: A complicare le cose (Robin 2007), La gioia piccola d’esser quasi salvi (nottetempo 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza 2010). Ha tradotto Flush di Virginia Woolf (nottetempo 2012). Almanacco del giorno prima (2014) è il primo romanzo pubblicato per Einaudi. Per la stessa casa editrice pubblica Storia umana della matematica (2016). È redattore di “Nuovi Argomenti”, scrive per “L’Unità”, la “Domenica” de “Il Sole 24 Ore” e “Glamour”. Tra le sue collaborazioni: “Ad alta voce”, trasmissione di Rai Radio 3 e “Pane quotidiano”, programma televisivo di Rai 3.

La Storia

Un racconto originale in cui il sentimento protagonista è quello che viene a mancare. Un percorso tortuoso lungo il sentiero accidentato della fragilità umana. Difficile accostarsi ad un testo del genere senza venirne rapiti già dopo poche pagine, dopo pochi passi compiuti insieme a personaggi semplici e mai banali.

“Andrea Dileva, quarantenne, studioso, curioso professore di greco, si sveglia un giorno senza il cuore. Laura vive con lui, è abituata alle sue mancanze, ma questa proprio non se l’aspettava. Carla in teoria sarebbe la sua amante, ma a casa ha un cane, un bimbo, un marito, e poi con il corpo di Andrea ha sempre avuto un rapporto difficile, in fin dei conti le va bene anche così. Forse Simone avrebbe la fantasia per capire com’è che l’amico di mamma sta perdendo i pezzi, d’altronde è stato proprio lui a raccontargli storie di leviatani giganti e donne con la coda di pesce. Ma Simone ha otto anni e nessuno ha chiesto il suo parere”.

I rapporti esistenziali sono complicati soprattutto se si interpreta la propria vita in maniera scostante e superficiale. Questa storia non ha la presunzione di fare la morale, ma in alcuni tratti pare proprio mettere in evidenza gli elementi più rilevanti del nostro cammino. Chiara Valerio confeziona una storia tanto fragile quanto imperante, densa di fascino e di provocazioni.

Aggiornato il 08 novembre 2019 alle ore 12:54