L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

Fare l’attore comico non è da tutti perché nell’arte della risata si richiede un doppio sforzo. Per far piangere servono davvero pochi elementi, mentre per far ridere occorre un controllo sul pubblico e una conoscenza capillare del territorio. Non si ride per gli stessi argomenti da sud a nord, né da province a città.

Tutti questi elementi, oltre a professionalità e bravura, sono racchiusi in Piero Vitolo, attore da più di tre lustri. Vincitore di “La sai l’ultima”, definito da Renzo Arbore “il più grande parodista”, per una parodia sul brano “Vengo dopo il Tg”, successo di “Indietro tutta”. La notorietà e l’esperienza professionale che possiede lo hanno portato, con il suo spettacolo “Venite perché le risate non le hanno ancora tassate”, a calcare i palcoscenici di teatri prestigiosi come il Troisi di Napoli, il Mattiello di Pompei, il Nuovo di Salerno. E proprio in quest’ultimo teatro salernitano tornerà con lo spettacolo in autunno. Due ore di risate, a volte di gusto a volte con un retrogusto tipico del popolo delle province, in modo particolare quello dell’area napoletana dove tutto è il contrario di tutto. E lo sa bene Vitolo, che in questo lavoro mette tutta l’esperienza non solo dell’attore, ma del regista e autore di se stesso in quanto cittadino di quella zona e profondo conoscitore delle sue abitudini e dei suoi riti scaramantici. Esperienza maturata accanto al compianto Renato Rutigliano, che assieme al Maestro Enrico di Napoli e a Benedetto Casillo, sbancarono i botteghini negli anni Ottanta con il gruppo “I sadici piangenti”.

Piero Vitolo in questo spettacolo mostra una maturità e una professionalità davvero sorprendenti, una riflessione, una protesta travestita da “pagliacciata” ed ecco che ritorna la doppia, la tripla anima di questa terra dai mille sapori e mille colori. “Venite perché le risate non le hanno ancora tassate” spiega con quella amara ironia, tipica campana, del periodo estivo in cui chi può va in ferie, se ha un lavoro, altrimenti va in vacanza forzata non retribuita. La filosofia popolare, quella che arriva direttamente al cuore di un pubblico che oltre a divertirsi conosce bene il problema in maniera diretta o indiretta, ma non per questo rinuncia a risate e cultura pagando il prezzo di un biglietto teatrale e magari rinunciando a una pizza per una sera, perché sa che l’anima va appagata prima dello stomaco. Con lui in scena il gruppo di ballo tradizionale della tammorra.

Dalla prossima stagione, come ho anticipato, al Teatro Nuovo di Salerno. Info: 089/220886.

Aggiornato il 09 agosto 2019 alle ore 13:39