L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

È partita la terza edizione di Jazz’amo, Festival estivo dedicato agli amanti del jazz. Nel roof garden dell’Hotel “The Hive” di via Torino 6, Roma, la prima serata della kermesse dedicata al jazz guardando i tetti e le cupole di città. Il teatro sotto le stelle è partito con lo spettacolo “Da Manhattan a Cefalù” di e con Santi Scarcella. Il progetto del maestro ha debuttato al Parco della Musica un anno fa ed è arrivato fino alla Uconn University Americana. Università che ha approvato la profonda ricerca del musicista, e in questo caso autore e ricercatore, partito dai canti di lavoro siciliani messi a confronto con il blues americano, rinvenendo elementi in comune tali da indurlo ad approfondire l’investigazione storica sulla nascita del primo jazz americano targato Italia (Nick La Rocca 1917, Livery state Blues).

Lo spettacolo, che è stato presentato la prima volta come tesi sperimentale presso il conservatorio di Santa Cecilia, è l’occasione non soltanto per ripercorrere la storia e ricordare il ruolo degli italo-americani nella nascita del primo jazz, ma anche per attestare la figura dei tanti migranti italiani che da anni affrontano con coraggio i viaggi per raggiungere nuovi traguardi spostandosi non per scelta ma per necessità, come anni fa fece la famiglia di Joe Lo Vano (di Alcara Li Fusi in provincia di Messina) senza la cui partenza Joe non sarebbe mai diventato uno dei massimi esponenti del jazz internazionale.

I punti principali dello spettacolo sono “L’emigrazione, l’integrazione, la globalizzazione” e soprattutto la “disabilità del cuore”, cioè il non riconoscere l’Altro per ciò che è veramente.
Sotto il cielo di Roma Santi Scarcella, che si sta preparando per la presentazione del disco che avverrà il 21 agosto presso l’Anfiteatro di Zafferana Etnea (www.santiscarcella.it) è stato affiancato da due bravissimi musicisti: Francesco Luzzio e Puccio Panettieri.

Ospite d’onore della serata il musicista Lino Patruno. Il festival del jazz ideato da Alfonso Stagno non poteva iniziare con uno spettacolo migliore. Sulla bellissima terrazza, mentre si assiste alle performances degli artisti, si può cenare comodamente seduti all’aria aperta. L’accoglienza riservata agli ospiti dal direttore del “The Hive”, Claudio Garbo, un nome una garanzia, e dell’intero staff è davvero impeccabile.

Le prossime date di Jazz’amo: 4/7 Giulio Todrani; 11/7 Piera Pizzi; 18/7 Elga Paoli; 25/7Antonella Vitali; 1/8 Mario Donatone.

(*) Foto di Adriano Di Benedetto

Info e prenotazioni: www.jazzamo.it cell: 3351531499

Aggiornato il 05 luglio 2019 alle ore 12:18