14 - Wo(Man): storia di una serial killer

venerdì 31 maggio 2019


L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

Tutto sta già nel titolo “14-Wo(Man)”, la storia vera di Joanna Dennehy, assassina seriale inglese colpevole di molti omicidi avvenuti nella periferia di Peterborough in Inghilterra, con modalità prevalentemente maschili.

Questa è la storia vera che ha ispirato il monologo scritto da Paolo Vanacore, recitato dalla talentuosa Carmen Di Marzo e sigillato delle musiche hitchcockiane di Alessandro Panatteri. Il trio, già consolidato da altri lavori teatrali di grande successo, con questo monologo ha dimostrato una certosina attenzione per i particolari, facendo entrare lo spettatore sulla scena del crimine, avendone paura, trattenendo il fiato e commuovendosi per la pena che incute l’assassina. Una donna autolesionista fino a distruggersi completamente. E non si può fare a meno di pensare cosa abbia potuto passare Giovanna (questo il suo nome) nella sua vita per arrivare a tanto, o se è solo una questione di mal funzionamento delle sinapsi. Rende bene la scrittura e la regia di Vanacore, il quale ha saputo concentrare in così poco spazio, tante ambientazioni.

La recitazione della Di Marzo invece parte dalla sua anima per arrivare fino a quella del pubblico, che partecipa anche fisicamente, muovendosi e dimenandosi quando avvengono gli omicidi. Oppure impietosendosi quando Giovanna è oggettivamente fragile e indifesa, con i capelli corti, tagliati alla buona e meglio, come a ricordare Giovanna D’Arco quando sentiva le voci e si tormentava. La Denne (adattamento di Dennehy) è la “Santa Inquisizione” di se stessa.

Carmen Di Marzo ha una cifra recitativa americana, ricorda i grandi classici di quel cinema, quello di Robert De Niro o Al Pacino che ci ha affascinato negli anni passati. Tutto questo accompagnato dalle musiche di Alessandro Panatteri con una coordinazione tra accordi dissonanti e battute recitate da far invidia a grandi capolavori cinematografici.

Lo spettacolo è andato in scena alla Bottega degli Artisti di Roma (via degli Scipioni 163), un luogo intimo e accogliente, che lo ospiterà anche l’8 giugno. Per info e prenotazioni: 333/1604939

(*) Foto di Claudio Polvanesi

 


di Giò Di Sarno