Un bel “Concerto (non solo) in La minore” e tante “Anime” al Mediterraneo di Napoli

venerdì 12 aprile 2019


L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

Una emozione dopo l’altra al concerto di Gianfranco Caliendo con la partecipazione di Nick Luciani, due leader storici che da poco hanno abbandonato le rispettive band, “Il Giardino dei Semplici” e “I Cugini di Campagna”. Il concerto si chiama Anime, come il titolo del singolo che i due artisti hanno presentato in anteprima. Il pubblico visibilmente emozionato, in poco più di due ore ha fatto un “tuffo” nei ricordi della propria giovinezza. Il sipario si apre sulle note di un’orchestra di mandolini che riecheggiano la canzone “Tu ca’ nun chiagne”, che fu campione di vendite per il Giardino dei Semplici alla fine degli anni Settanta, poi entra la band con Gianfranco Caliendo e si sovrappongono ai mandolini con dei fraseggi rock di grande effetto. Sembra una band inglese; buona musica e ben suonata.

I cuori si infiammano sulle note di “M’innamorai”, che Caliendo interpreta con particolare trasporto emotivo. A seguire un momento particolarmente suggestivo con “Lo sai che il mondo è blu” impreziosita da un coro di circa 40 bambini, allievi provenienti delle scuole che dirige proprio Caliendo, vocal coach da oltre 20 anni. Arriva l’attesissimo omaggio al grande Paolo Morelli con “‘A Canzuncella” per passare a “Turuturu”, la canzone lanciata dalla figlia di Caliendo, Giada, in coppia con Francesco Boccia, e poi gli attesissimi classici del repertorio del Giardino dei Semplici, da “Vai” a “Tu tu tu”, passando per la splendida “Eduardo” e proseguendo con l’inno del Napoli, “Napoli Napoli”. Gianfranco è spiritoso e mantiene bene il palcoscenico, spalleggiato dal percussionista Christian Brucale che esegue con la Tammorra “‘A voce d’’a Tammorra” coinvolgendo tutto il pubblico in sala.

Arrivano le performances dei musicisti, Giacomo Buffa al basso; Damiano Tedesco all’altra chitarra e ai cori; Giuseppe Mazzillo al pianoforte ed infine il batterista Vito Capone il quale strappa un grande applauso a scena aperta.

Musicisti e pubblico si fondono in una “tarantella rock”, ma le emozioni non finiscono qui: arriva il momento di Flora Contento, compagna artistica e di vita di Caliendo che esegue con lui “‘O marenariello”, tratto dal progetto discografico e televisivo “Amanapoli”. Flora, che è anche l’autrice dei testi degli ultimi inediti di Gianfranco tra cui “Memorie di un pazzo”, un brano che meriterebbe la ribalta, ha una grande carica interpretativa ed è bello sentirli cantare insieme, l’amore ha grandi poteri. Un altro “pilastro” della Musica italiana entra in scena e lui è Gianni Averardi, fondatore del G.D.S negli anni Settanta con Gianfranco e autore di diversi successi del gruppo, tra cui “Tu Tu Tu”, “Una storia” e “Concerto in La minore”. Insieme i due cantano, tra le altre, “Non si può leggere nel cuore” e “Tamburino”, inframezzate da una commossa interpretazione di Flora con “Angela”. Ancora un omaggio a Pino Daniele, in cui hanno modo di mostrare la loro vocalità gli altri due coristi della band, Mario Garofalo e Daniela Vito. Insieme a Gianfranco eseguono “Quanno chiove”, “Napule è” e “J’ so’pazzo”. Caliendo, esperto polistrumentista passa al pianoforte e esegue un brano del primo album del gruppo, “Piazza Medaglie d’oro” e “Pulicenella va”, punta di diamante dello storico LP “Bianco e Nero”. Il concerto cresce di intensità ed è il momento di “Concerto in La minore” e di “Vafancù”, geniale brano blues che , in pieno stile “squalloriano”, coinvolge tutto il pubblico. È la volta dell’ospite d’onore Nick Luciani, che insieme a Gianfranco canta “Anime”. Nick ha una voce straordinaria e il suo falsetto arriva a delle tonalità “vertiginose”. Il brano è orecchiabile ma non banale, il pubblico ha gradito. Naturalmente Nick non poteva abbandonare il palco senza prima aver cantato la “sua” “Anima mia”, accompagnato dalla Miele band e dallo stesso Gianfranco.

Il concerto finisce con due brani storici e naturalmente molto attesi: “Miele” e di “Tu ca’ nun chiagne”, condita sempre da un’introduzione e un finale rockeggiante in cui rientra la tammorra come strumento predominante.


di Giò Di Sarno