Rosy D’Altavilla: quando la fantasia supera la realtà

L’Altro Teatro è una rubrica settimanale de “L’Opinione delle Libertà” curata da Giò Di Sarno. Si tratta di uno spazio in cui si vuole dare visibilità a spettacoli, opere teatrali in particolare, che pur avendo per protagonisti artisti di talento e soggetti interessanti, faticano ad avere voce sui media nazionali. I quali, come spesso succede, non dedicano molto spazio ad approfondire le proposte di teatri periferici. Ed è proprio in questi teatri, cosiddetti Off, dove spesso si esibiscono attori pieni di talento e si rappresentano gli spettacoli più interessanti. L’intento di questa rubrica è, perciò, quello di fornire un’informazione aggiornata allo spettatore, il quale spesso è ingolfato dalla pubblicità dei “soliti noti” e incanalato in un’unica direzione. In questo caso, senza fare discriminazioni al contrario e compatibilmente con lo spazio settimanale, si darà voce a tutti, senza distinzioni. Andando sul posto, sedendosi in platea e riportando esattamente reazioni e sensazioni del pubblico, facendo così da tramite per fomentare l’interrelazione fra spettatori e spettacolo.

La prima volta che è andata in scena Rosy D’Altavilla è stato a novembre del 2016 alla Bottega degli Artisti di Roma e da quel momento non si è più fermata. Il monologo nato dalla fantasia di Paolo Vanacore, che ne cura anche la regia, è interpretato da Carmen Di Marzo attrice talentuosa nata alle falde del Vesuvio. Lo spettacolo ha riscosso così tanto successo da spingere il regista a scrivere un libro “La vera storia di Rosy D’Altavilla” edito da Giuseppe Bellone (Lilit Books), invertendo quello che solitamente accade: da un libro nasce lo spettacolo, in questo caso e per volere del pubblico è successo il contrario. Prossime date, 23-24 marzo al Teatro Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia.

La storia è quella di Rosetta, una mite bidella della provincia di Napoli che ha un ricordo nitido della sua vita precedente: era Rosy D’Altavilla una celebre chanteuse del varietà, una ragazza dalle umili origini e dal grande talento che arriva a calcare con successo le scene nazionali. Oggi invece Rosetta è sola, non ha una famiglia, né un amore e così trascina stancamente la sua seconda esistenza nel ricordo malinconico della precedente. In particolare il suo cuore è ancora legato ad Alfonso, l’uomo di cui era follemente innamorata, perso all’apice della celebrità. La storia, recitata magistralmente da Carmen Di Marzo, si svolge in gran parte nella portineria della scuola in cui lavora Rosetta, la quale, con una zuppiera sulle gambe, pulisce con molta cura una quantità di fagiolini, uno alla volta, staccandone il picciolo e tirandolo verso l’esterno, come a voler srotolare i ricordi per farli rivivere per sempre.

Lo sdoppiamento del personaggio è di grande effetto: donna rassegnata e fragile di paese e cantante dal temperamento forte e provocante. La trasformazione immediata da Rosetta a Rosy mette in risalto il temperamento e la grande professionalità della protagonista Carmen Di Marzo, interprete di musical, cinema e tanto teatro. Constatazioni che si rafforzano quando la bella Carmen interpreta le 13 canzoni cantate dal vivo accompagnata da pianoforte e flauto. In questo lavoro va anche sottolineato l’importante operazione di ricerca e recupero di alcuni brani effettuato dal Maestro Alessandro Panatteri con l’intento finalizzato alla riscoperta di un patrimonio musicale completamente dimenticato. Infatti alcune canzoni, che all’epoca della composizione avevano goduto di un grande successo, non sono riuscite a superare le barriere del tempo pur essendo state composte da autori e musicisti più che autorevoli tra i quali Ferdinando Russo, Salvatore Gambardella, Salvatore Di Giacomo, Giuseppe Capaldo e tanti altri.

La storia è appassionante, verosimile a tal punto da spingere lo spettatore ad andare sui motori di ricerca per approfondire la conoscenza dei due personaggi. Tale azione risulta ancora più stupefacente quando lo spettatore apprende che la storia è irreale, frutto della fantasia dell’autore. Il quale dopo un’ora e 10 minuti di coinvolgimento, svela infine un’altra Rosetta – Rosy, un altro luogo, un altro scenario, lasciando spettatore e pubblico nella sorpresa più assoluta.

Info e prenotazioni: 0766/672382.

Aggiornato il 20 marzo 2019 alle ore 13:15