“Ladyvette” al Teatro della Cometa

sabato 9 marzo 2019


Evviva le Donne? Tre per tutte. Ovvero, lo strepitoso trio di soubrette, attrici e cantanti che danno vita con grande bravura e intelligenza al travolgente spettacolo musicale "Ladyvette", in scena fino al 24 marzo al Teatro La Cometa di Roma. La Rossa (Teresa Federico), La Bionda (Francesca Nerozzi), La Nera (Valentina Ruggeri): una storia di donne che riguarda tutti. Come si arriva al successo? Un evento sinceramente... "random" anche quando si è giovani, belle e talentuose. Quindi, poiché la vita occorre inventarsela un po' tutti i giorni ma è il Destino (per chi ci crede), poi, il vero arbitro delle nostre esistenze, si va a un provino tra i cento già passati trovandosi accanto altre due sconosciute. Si fraternizza, si simpatizza e, come solo alle donne accade, si mettono in comune in base alla regola non scritta della Sorellanza, pene e guai di ciascuna di loro. Così, la bellissima Teresa La Rossa (definita anoressica come Francesca La Bionda dalla perfida ma buonissima e altrettanto generosa Valentina La Nera, rotondetta, dotata di curve abbondanti e corredata di un'intelligenza a tutto tondo) confessa di essere cliente affezionata e assidua del dottor Petrelli, lo psichiatra che ne cura le incredibili ossessioni e le fa da cuscinetto esistenziale, sorbendosene il relativo, eccessivo carico emotivo perché a Teresa basta, ad esempio, la parola "Sanremo" per svenire di colpo.

O come la storia strappalacrime di Francesca, che la sorte ha lasciato orfana di padre con una matrigna e due sorellastre con cui condivide da brava Cenerentola la casa e la vita, adattandosi a rendere loro i servigi più umili in cambio dell'ospitalità. Ma anche Valentina la sfrattata e senza sapere bene dove andare trova in Teresa, ossessiva ma buona, patria e ospitalità, condividendo in casa sua un divano male in arnese con Teresa (ballerina provetta), che grazie alle amiche riesce finalmente a uscire dal confino casalingo. Così, a partire da semplici cameriere in un locale di intrattenimento, il trio dopo un'abbondante bevuta e la dichiarazione schioccante di una Teresa alticcia che confessa come, in realtà, oltre a un lungo elenco di parole che la terrorizzano, soffra di anorgasmia (disturbo non infrequente del comportamento amoroso da parte maschile e femminile) arrivi la decisione di mettersi assieme per fare spettacolo. Creato il trio, gli incastri imponderabili del Caso faranno incontrare loro l'impresario giusto, quel Lillo Petrolo che appare sempre in voce, amante indefesso di tutte e tre (ma senza che l'una sappia mai nulla delle altre due) strenuo adoratore della "striscia" (di coca), da preferire a qualunque tipo di bevuta, hobby quest'ultimo costantemente praticato dalle Ladyvette tra un'entrata in scena e la successiva.

Ed è proprio l'energia collettiva che emana dalle loro voci bene educate, la leggerezza armonica e armoniosa con cui si muove il loro ensemble, tra cui emerge per carattere e simpatia la rotondetta ancor più femminile delle anoressiche, fin troppo belle e scontate, mentre lei ha il "quid" dell'occhio particolarmente vivace e della sensualità provocante, a fare delle due ore di spettacolo un solo attimo fin troppo fuggente. Padrone come poche del palcoscenico, le tre donne dilagano oltre la Quarta Parete assorbendo con voluttà e a scena aperta sorrisi e applausi frequenti ed entusiasti da parte di tutto il pubblico presente. Dotate di una presenza scenica non indifferente, Teresa, Valentina e Francesca giocano con le ombre cinesi dietro uno schermo opaco retroilluminato e, come tutti coloro che stanno simbioticamente assieme per necessità e non per scelta, litigano furiosamente nei fuori scena arrivando a una separazione drammatica che pagheranno a caro prezzo, nessuna esclusa. Da non mancare.


di Maurizio Bonanni