“I leoni di palazzo reale”, storia e futuro a Palermo

Sarà un grande evento culturale. È stato intitolato “Avanti nella storia. I Leoni di Palazzo Reale”. È in pratica la smaterializzazione di due capolavori dell’arte marmorea normanna come lente di ingrandimento sulla cultura storico-artistica del Palazzo. Un progetto culturale di estrema rilevanza che unisce la storia con il futuro: sarà presentato a Palermo, giovedì 14 febbraio, alle 16.45, a Palazzo Reale dal presidente e dal direttore della Fondazione Federico II, Gianfranco Miccichè e Patrizia Monterosso che stanno puntando su eventi culturali di rilevanza internazionale. Con loro ci saranno lo zoologo e paleoecologo Marco Masseti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e Giorgio Gori, fondatore di Artficial.

La Fondazione Federico II questa volta mette in primo piano i Leoni di marmo bianco del XII secolo presenti nella Sala dei Venti, all’interno della Torre Gioaria che sono stati appena restaurati grazie a una convenzione con il Corso in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo.

I Leoni sono tra i simboli che meglio rappresentano la storia di Palazzo Reale dal momento che oltre che in forma scultorea si trovano anche nei mosaici della Cappella Palatina e di Sala Re Ruggero. Secondo la tesi dello storico Bellafiore, i Leoni rappresentano l’unica parte superstite della fontana dell’Aula Verde, citata dai cronisti di età normanna: simbolo del fuoco e del sole, al leone nell’iconologia viene attribuita forza fisica, vigore e solidità ma anche misericordia, regalità e la Resurrezione di Cristo, nell’interpretazione della religione Cristiana.

Oggi i Leoni rivivono in cloni d’arte Artficial, realizzati attraverso una tecnologia digitale di riconoscimento delle forme tridimensionali, analizzando immagini con algoritmi di intelligenza artificiale. Un modo unico oltre che moderno per tramandare ed esaltare l’eredità culturale, un tentativo ben riuscito di far viaggiare il visitatore di Palazzo Reale e fruitore dell’opera originaria avanti e indietro nella storia.

“Stiamo utilizzando – spiegano Gianfranco Miccichè e Patrizia Monterosso – un modello di fruizione del Palazzo con un approccio multidisciplinare: un viaggio temporale tra il XII secolo e i giorni nostri in compagnia dello storico dell’arte, dell’esperto della simbologia medioevale, degli specialisti della tecnologia. I leoni rappresentano, quindi, la chiave di accesso alla macchina del tempo. Non a caso abbiamo intitolato questo percorso “Avanti con la storia”, la tecnologia va utilizzata a supporto della storia nella direzione della ricerca”.

Dietro questo lavoro di studio, ricerca e tecnologia c’è l’impronta di Artficial, un team di giovani visionari che utilizzano il loro know-how tecnologico per alimentare la creatività umana. Una innovativa startup tecnologica premiata nel 2015 al Pioneers Festival di Vienna come una delle 50 migliori startup internazionali, autorizzata a riprodurre le più importanti sculture dell’arte classica mediante la tecnologia delle stampanti 3D.

Aggiornato il 12 febbraio 2019 alle ore 16:59