Consueto appuntamento settimanale con la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Per questo week-end vi consigliamo “Niente caffè per Spinoza” di Alice Cappagli (Einaudi).

Alice Cappagli è livornese e suona il violoncello nell’orchestra del Teatro alla Scala dal 1982. Laureata in filosofia, ha pubblicato nel 2010 per Statale 11 un racconto a tema musicale dal titolo “Una grande esecuzione”.

La Storia

Una storia fatta di libri, di insegnamenti universali e di strade parallele che finiscono per incontrarsi. I grandi filosofi del passato tornano in vita attraverso pagine lette tra una faccenda domestica e l’altra, calandosi così in un vivere quotidiano che profuma di caffè appena tostato e di aria salmastra. La cameriera Maria Vittoria ed il vecchio Professore non più vedente hanno ben poco in comune. Lei gli legge i filosofi e gli riordina casa, lui le insegna a riordinare la propria vita. Il filo conduttore tra i due sono i libri, che attraverso la voce di lei entrano nell’anima di lui per poi tornare indietro, dritti al cuore. Spinoza, Pascal, Epicuro, Sant’Agostino scendono dall’Olimpo dorato riservato ai più grandi pensatori della Storia per sedersi a prendere un caffè con i due protagonisti, quasi per scambiare “due chiacchere” amichevoli, dimostrando come dalla filosofia si possano trarre insegnamenti preziosi da applicare alla vita quotidiana. Così il pensiero si fa pratico, celando la propria grandezza nei gesti più semplici e nelle cose più piccole. L’autrice, con delicate pennellate dalle tinte pastello, dipinge un rapporto fatto di empatia e complicità, in cui la cecità non si pone come ostacolo lungo il cammino, ma piuttosto come ponte che collega due universi.

“Quando all’ufficio di collocamento le propongono di fare da cameriera e lettrice a un vecchio professore di filosofia che ha perso la vista, Maria Vittoria accetta senza pensarci due volte. Il suo matrimonio sta in piedi «come una capannuccia fatta con gli stuzzicadenti» e tutto, intorno a lei, sembra suggerirle di essere arrivata al capolinea. Il Professore la accoglie nella sua casa piena di vento e di luce e basta poco perché tra i due nasca un rapporto vero, a tratti comico e mordace, a tratti tenero e affettuoso, complice. Con lo stesso piglio livornese gioioso e burbero, Maria Vittoria cucina zucchine e legge per lui stralci di Pascal, Epitteto, Spinoza, Sant’Agostino, Epicuro. Il professore sa sempre come ritrovare le verità dei grandi pensatori nelle piccole faccende di economia domestica e Maria Vittoria scopre che la filosofia può essere utile nella vita di tutti i giorni. Ogni lettura, per lei, diventa uno strumento per mettere a fuoco delle cose che fino ad allora le erano parse confuse e raccogliere i cocci di un’esistenza trascorsa ad assecondare gli altri”.

Alice Cappagli, servendosi di uno stile che non ama esagerazioni, restituisce al lettore immagini vivide e sentimenti puri, come in un climax crescente di emozioni che stimola ogni singola sfera sensoriale. “Niente caffè per Spinoza” è un romanzo didattico e avvincente, che ci ricorda il valore salvifico dei libri che amiamo, dai quali non si smette mai di imparare.

Aggiornato il 08 febbraio 2019 alle ore 12:14