La Voce degli Scrittori, “Dizionario inesistente”

venerdì 11 gennaio 2019


Ritorna anche in questo 2019 appena iniziato la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che vuole dare voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Dizionario inesistente” di Stefano Massini (Mondadori).
Stefano Massini scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, è consulente artistico del Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa. È volto noto televisivo per i suoi racconti nella trasmissione Piazzapulita su La7. Collabora con «la Repubblica». È lo scrittore italiano più rappresentato sui palcoscenici internazionali; ha vinto sette premi della critica tra Francia, Italia, Germania e Spagna; i suoi testi sono stati tradotti in 15 lingue. Il suo Lehman Trilogy, ultima regia teatrale di Luca Ronconi, verrà messo in scena da Sam Mendes per il National Theatre di Londra (da luglio 2018). Tra i suoi ultimi libri «Qualcosa sui Lehman» (2016) e «L’interpretatore dei sogni» (2017), pubblicati da Mondadori; per il Mulino «Lavoro» (2016).

La Storia

“Se solo avessi la parola per dirlo”. Probabilmente tutti, almeno una volta, hanno pensato a questa frase mentre cercavano il vocabolo giusto per esprimere un sentimento, uno stato d'animo o una circostanza. Se ciò di cui abbiamo bisogno non esiste, perché non inventarlo? Così, senza prendere troppo sul serio le regole del linguaggio e con il gusto di riderci un po' su, Stefano Massini ha dato vita ad un vero e proprio “Dizionario inesistente”.

Un collage di neologismi curiosi ed ironici, uno per ogni storia raccontata. Così come dalla protagonista del celebre romanzo di Gustave Flaubert, Emma Bovary, è stata data origine al termine conosciuto come “bovarismo” - a voler indicare la voglia di evadere dalla monotonia delle piccole realtà provinciali per vivere le emozioni dei grandi centri – numerosi altri personaggi potrebbero vivere nella memoria linguistica, non solo in quella storica, attraverso le parole del vocabolario corrente. Dalla storia del fisico Michael Faraday, trattato da una nobildonna inglese come uno sguattero a causa delle umili origini, malgrado la sua genialità, Massini conia l’agettivo “faradiano”: (Faradiano – Aggettivo. Derivato dal fisico Michael Faraday (1791-1867) – Indica lo stato d’animo di chi, nonostante ogni sforzo e merito, si senta comunque svalutato e sottostimato agli occhi di qualcuno. Perché nella vita – qualsiasi cosa farai – c’è sempre chi si ostinerà a trattarti come un cameriere.)

Attacismo, caransèbico, quèstico, zeissiano... sono solo alcune delle parole che costellano questo dizionario. Ma non affrettatevi a cercarne altrove il significato: non lo troverete, per il semplice fatto che non esistono. Viceversa, esistono eccome gli stati d'animo che queste nuove parole definiscono: un sorprendente catalogo di umanissime sfumature delle nostre emozioni. Ed è proprio per dar voce a questa variopinta tavolozza che Stefano Massini si è inventato un Dizionario inesistente, che dalla A alla Z ci accompagna in un meraviglioso viaggio letterario, in un rincorrersi di racconti straordinari. Da una carrellata di personaggi reali Massini crea un ventaglio di nuovissimi sostantivi, verbi, aggettivi, talmente efficaci da farti venir subito voglia di usarli nel parlare quotidiano. Ed ecco dunque sfilare l’inventore della penna a sfera Làszlo Biro (da cui birismo), i tenaci guerriglieri cileni Mapuche (che porteranno al verbo mapuchare), ma anche mostri sacri come Leonardo e Galileo, Leopardi e Kafka, passando per nobili del Seicento e miniere sudafricane, instancabili bugiardi e scienziati camerieri”.

Stefano Massini gioca abilmente con le parole, facendosi forza di una straordinaria dose di inventiva e temerarietà. Sfidando l’austerità, a volte eccessiva, della lingua italiana, l’autore insegna il gioco del parlare, la facoltà che ognuno di noi possiede di scardinare i dettami del linguaggio, lasciandosi andare ad un approccio libero da condizionamenti. Solo così, sentimenti e stati d’animo prima inesplicabili, potranno trovare voce.


di MIchele De Angelis