“Sandro Fontana, l’anticonformista popolare” (Marsilio, Venezia 2018, pp. 236, euro 22), è un lavoro che nasce dall’impulso migliore per dare alla luce un libro di qualità: l’affetto. E, infatti, come ricorda la figlia Angelica nella “premessa”, l’incipit del progetto di questo volume è il paziente lavoro di amorevole raccolta e riordino delle carte lasciate da Sandro Fontana, fatto insieme a sua madre e a sua sorella.

Grande affetto si sente anche nella scelta degli autori, che hanno tratteggiato, in tre distinti saggi, il profilo di Sandro Fontana: Tonino Zana, “Le radici del popolarismo anticonformista di Sandro Fontana. Dalla valle delle origini alla Regione Lombardia, alla politica nazionale”; Giorgio Merlo, “La D.C. di Forze Nuove, Carlo Donat-Cattin, Bertoldo. La coerenza di un cattolico politico”; Renato Cristin, “Fra Italia ed Europa. L’impegno di Sandro Fontana nella politica, nella storia e nella vita”. E si sente il medesimo sentimento nel presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che, nella sua prefazione al volume, esprime un giudizio prezioso per capire quanto sia stato importante il contributo politico e culturale di Sandro Fontana nel cercare la realizzazione di una solida fisionomia dell’Unione europea, a partire dalle radici cristiane.

Il libro, che ha come sottotitolo “Le sfide di ‘Bertoldo’ in Italia e in Europa”, a ricordare il “nom de plume” che Sandro Fontana usava per firmare i suoi corsivi su “Il popolo”, il quotidiano della Democrazia Cristiana che diresse dal 1989 al 1992, mette in evidenza una personalità di alto profilo con la propensione a difendere gli umili. Sandro Fontana si distinse nella politica locale, a Brescia e nella sua provincia, nella politica regionale, in Lombardia dove fu anche assessore alla cultura, nella politica nazionale ed in quella europea, lasciando una traccia significativa sia nella prima che nella cosiddetta seconda Repubblica. Sandro Fontana, dopo la fine del pentapartito e della Democrazia Cristiana, capì immediatamente che il destino dei moderati si giocava nel centrodestra, in particolare, attraverso Forza Italia e, con questa lungimirante convinzione, ebbe il merito di contribuire a far entrare il movimento di Silvio Berlusconi nel Partito Popolare Europeo.

“Sandro Fontana, l’anticonformista popolare” è una lettura interessante per conoscere un personaggio importante e complesso ed è utile sia per riprendere il filo di un discorso, che purtroppo sembra oggi appannato, sia ai più giovani che s’affacciano alla politica in questo momento assai confuso, perché, indipendentemente dall’orientamento culturale di appartenenza, un confronto con la figura di Sandro Fontana è sempre altamente formativo.

Aggiornato il 21 dicembre 2018 alle ore 11:43