La scomparsa di Penny Marshall, la regista dei record

Intensa, ironica e dallo sguardo profondo. È un breve ritratto di Penny Marshall. L’attrice e regista newyorkese è scomparsa ieri, a 75 anni, nella sua casa di Beverly Hills, per complicazioni legate al diabete. Assurge alla notorietà per l’interpretazione di Laverne De Fazio, nella sit-com “Laverne and Shirley”. In seguito, diventa una cineasta di successo, grazie alla celebre commedia “Big”, del 1988, in cui dirige un giovanissimo Tom Hanks. Il film incassa oltre 100 milioni di dollari. Una cifra mai raggiunta prima da un lungometraggio diretto da una donna. Ma Penny Marshall firma anche altri film celebrati dal pubblico: il drammatico “Risvegli”, con Robert De Niro, Robin Williams e Penelope Ann Miller. La pellicola è candidata a tre Oscar: miglior film, miglior attore protagonista (De Niro) e miglior sceneggiatura non originale (Steven Zaillian).

Figlia di Anthony Wallace Marshall, un produttore cinematografico statunitense figlio di immigrati italiani che nasce con il cognome Masciarelli, e di Marjorie Irene Ward, un’insegnante di danza statunitense di origini scozzesi e inglesi. Sorella del regista di “Pretty Woman”, Garry Marshall, Penny recita nella serie televisiva “Laverne & Shirley”, dal 1976 al 1983. Si tratta di uno spin off di “Happy Days”. Il debutto come regista avviene nel 1986, dirigendo Whoopi Goldberg, in “Jumpin’ Jack Flash”. Seguono “Ragazze vincenti”, tra gli altri interpretato anche da Madonna, “Mezzo professore tra i marines”, “Uno sguardo dal cielo” e “I ragazzi della mia vita”. È stata sposata, dal 1971 al 1981, con un maestro del cinema americano come Rob Reiner. L’ultima opera di Penny Marshall, “Rodman”, è un documentario sul professionista della Nba Dennis Rodman, attualmente è in fase di post-produzione e che dovrebbe uscire nel 2019.

Aggiornato il 19 dicembre 2018 alle ore 16:03