UniNettuno, storie di rifugiati di successo in una collana video

“Noi #senzaconfini insieme per un mondo migliore”. È un progetto audiovisivo che racconta le storie dei rifugiati e immigrati di seconda generazione che hanno messo a frutto i propri talenti nel nostro Paese. Si tratta di una vera e propria collana di documentari ideata Maria Amata Garito e realizzata dall’Università Telematica Internazionale UniNettuno. La serie andrà in onda sul canale satellitare dell’ateneo UniNettuno.University.tv e verrà presentata, in anteprima, il 18 dicembre, alle ore 18, nella sede Uninettuno di Roma.

I protagonisti della collana sono rifugiati e immigrati di seconda generazione residenti in Italia: Hicham Ben Mbarek, Takoua Ben Mohamed, Vode Devon Ebah, Amin Nour, Kassim Yassin Saleh, Zakaria Mohamed Ali, Mohamed Keita e Fasasi. Si tratta di stilisti, imprenditori, vignettisti, musicisti, attori, registi, reporter, fotografi e scultori che narrano le loro storie e provengono dal Marocco, Tunisia, Nigeria, Somalia, Mali e Gibuti. Sono racconti di coraggio, di forza e d’impegno civile a cui l’UniNettuno ha scelto di dare voce attraverso il suo canale tivù. Una decisione che rinnova un impegno dell’ateneo: mettere insieme le differenti culture, consapevoli che la conoscenza degli altri aiuti a costruire un futuro di pace.

Nel 2016 Uninettuno ha infatti creato l’Università per i rifugiati (www.universitaperrifugiati.it), un portale multilingue (in inglese, francese, italiano, arabo e greco) che dà la possibilità a rifugiati, richiedenti asilo e immigrati di frequentare l’università e studiare la lingua del Paese che li ospita, senza limiti di spazio, di tempo e di luogo. Il portale consente il riconoscimento dei titoli di studio e delle competenze professionali già ottenuti nei Paesi di origine.

Sono 12.680 i rifugiati, provenienti da 67 Paesi del mondo, che stanno studiando il corso “Imparo la lingua italiana”, tramite l’App Uninettuno. Sono 450 gli utenti registrati al portale “Università per rifugiati”. Inoltre, sono circa cento i rifugiati in Italia e all’estero che, grazie alle borse di studio messe a disposizione da UniNettuno a titolo gratuito, stanno studiando con un pc, smartphone o tablet connessi a Internet, anche dai centri di accoglienza o dai campi profughi fuori dall’Italia, come Libano, Ruanda, Ghana, Turchia, Germania, Benin. La maggior parte di loro, quasi il 40 per cento, ha meno di trent’anni e il 30 per cento è già in possesso di un diploma di laurea o di un master. Grazie al modello “Università per rifugiati”, Uninettuno ha già ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali: la menzione d’onore al premio Iela 2017 (International E-Learning Award – Academic Division) alla Columbia University; è stata riconosciuta dall’Unesco come uno degli atenei che opera e orienta le proprie azioni verso il raggiungimento dei 17 “Sustainable Development Goals (Sdg)” delle Nazioni Unite; il portale statunitense “E-Learning Inside” l’ha inserita tra le cinque Top Stories 2017, a livello mondiale, nel settore e-learning. 

Il prossimo 7 gennaio, il rettore Maria Amata Garito è invitata dall’Onu per presentare il modello “Università per rifugiati” nella sede centrale delle Nazioni Unite a New York.

Aggiornato il 13 dicembre 2018 alle ore 14:54