Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai volti noti e meno noti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Wasteland – La terra dei sogni perduti” di Giorgio J. Squarcia (Fanucci Editore).

GJ Squarcia nasce a Rochester in Minnesota da genitori italiani. Dopo la laurea in Filosofia, conseguita in Italia, comincia a lavorare sotto copertura nel Dipartimento di Giornalismo Investigativo della Cbs, a New York. Nello stesso periodo frequenta un master in sceneggiatura e regia presso la New York University e collabora con diversi quotidiani e periodici italiani. Sei anni dopo, a seguito di un’investigazione sui casinò illegali di Manhattan, per evitare ritorsioni, lascia gli Stati Uniti e si trasferisce prima in Argentina, poi in Italia. Qui, la sua specializzazione (unica nel suo genere) nel mondo delle telecamere nascoste lo ha reso autore di programmi come “Le Iene”, “Striscia la Notizia”, “Scherzi a parte”e “Matrix”. Negli anni, GJ Squarcia ha scritto e diretto serie tv, documentari, spot pubblicitari e film per la televisione, distribuiti sia sulle reti Rai, Mediaset e Sky e poi nel resto del mondo. Con “Wasteland – La terra dei sogni perduti” fa il suo esordio nel catalogo Fanucci.

La Storia

Quello onirico è un mondo su cui l’uomo si dibatte e si interroga da sempre. Una terra tanto esplorata quanto misteriosa, dove si è al contempo spettatori e protagonisti, registi e attori. Una linea, quella che separa la realtà dal sogno, più sottile di quanto si possa immaginare, dai confini via via più sfumati ed eterei. Così, questi due mondi apparentemente lontani finiscono spesso per contaminarsi, dando vita ad esperienze sensoriali che il cervello umano percepisce come egualmente reali.

Sebastian, musicista disilluso dalla vita e dall’amore, combattere ogni mattina al suo risveglio la stessa battaglia: il ritorno alla realtà, alla cruda presa di coscienza del proprio “Io”, spesso così diverso da quello sognato. Giovinezza, coraggio e un’impresa impossibile da compiere accompagnano il suo alter ego onirico in un viaggio che lo condurrà alla ricerca di una pozione magica, unica via per salvare la vita alla sua amata. Ma poco prima che i due possano finalmente riabbracciarsi, come nel più classico dei casi, la realtà irrompe in tutta la sua prepotenza, spezzando l’idillio e restituendo al protagonista le sue debolezze umane. Ma quel sentimento così dirompente e reale provato in sogno gli rimane incollato addosso al punto tale da non volerlo più abbandonare.

“Non sei felice”, disse l’uomo oltre lo specchio, “ti sei chiesto perché?”. “Come posso essere felice?”, rispose Sebastian. Poi piegò il mento di lato e puntò gli occhi a terra, come se il pensiero che stava inseguendo fosse apparso col guizzo di un topo sulle assi del pavimento. “Dove va a finire tutto?” chiese, dando voce a quel pensiero. “Tutto?”. “Tutto, sì. Il vivere, il pensare, il soffrire, il piangere, l’amare… I miei sogni. Tutto quello che sono, attimo dopo attimo, viene dimenticato. Fino al momento in cui morirò e tutto quello che sono stato, che ho provato, sognato, immaginato, si perderà per sempre. È tutto così terribilmente sprecato”. “Ma questo non è vero Sebastian. Nulla si perde. Nulla”.

Giorgio Squarcia, in un’odissea dai toni visionari e favolistici, racconta la storia di un sognatore che non si arrende alla realtà, intenzionato a ritrovare la donna amata in sogno, a rivivere quel sentimento così intenso che tanto manca nella sua vita. Un viaggio attraverso un complesso universo mentale fino a Wasteland, la terra ai confini della psiche dove finiscono tutte le immagini dimenticate.

“Wasteland – La terra dei sogni perduti” conduce il lettore alla ricerca di sentimenti puri e dimenticati, di quella felicità autentica che la vita sbiadisce a colpi di realtà, ma che può essere recuperata dal sognatore più temerario.

Aggiornato il 23 novembre 2018 alle ore 13:26