La morte di Nekrosius, genio del teatro europeo

Eimuntas Nekrosius è mancato all’improvviso. Per un infarto fatale. Il maestro del teatro europeo aveva 65 anni. Viveva a Vilnius, capitale lituana. Avrebbe compiuto 66 anni proprio domani, 21 novembre. Era impegnato nella regia di “Edipo a Colono” di Sofocle. Un allestimento che stava preparando per il Festival di Napoli del prossimo giugno. Ad annunciare la morte di Nekrosius è stato l’agente Aldo Grompone.

Il regista nasce a Pazobris il 21 novembre del 1952. Fisico mastodontico, occhi ghiaccio e testa rasata a zero. Artista rigoroso e innovatore nel linguaggio. La sua formazione avviene all’Istituto Lunarski di Mosca. Per anni dirige il Teatro dei Giovani di Vilnius. L’exploit si registra nel 1984, con lo spettacolo “Pirosmani, Pirosmani”. Salutato immediatamente dal favore della critica. Porta le sue regie in Italia, negli Stati Uniti, in Austria, Iugoslavia, Finlandia, Israele, Norvegia, Svezia e Svizzera.

Assurge agli onori della cronaca teatrale, diventando uno dei maestri riconosciuti della scena del Vecchio Continente grazie alla prima edizione del Premio Europa per il Teatro. Dalla sua folgorante regia al Teatro Antico di Taormina delle “Tre sorelle” di Cechov sono passati trent’anni. Innamorato dei classici, lavora su Shakespeare, ma anche sull’Inferno dantesco. Frequenta la regia lirica. Nel 2010 alla Scala di Milano mette in scena il “Faust” di Gounod. È notoriamente appezzata la sua regia del “Macbeth” di Verdi. Attivo anche sotto l’aspetto formativo. Infatti, nel nostro Paese, Nekrosius insegna l’arte teatrale ai giovani attori italiani, nel corso dei numerosi laboratori che cura negli anni.

Insieme agli straordinari interpreti della sua compagnia “Meno Fortas”, il teatro-studio fondato nel 1998 a Vilnius, porta al successo le sue regie shakespeariane visionarie e barbariche. Il teatro di Nekrosius è caratterizzato dall’energia e dalla fisicità. Il gesto prevale sulla parola. Innamorato del nostro Paese, ha detto: “In Italia stupisce la densità, l’abbondanza di persone che scelgono di lavorare in teatro. E la varietà ovviamente, dal Nord alla Sicilia. È sempre bello circondarsi di attori italiani perché sono capaci di creare personaggi fantastici”.

Aggiornato il 20 novembre 2018 alle ore 15:41