La fine del sogno utopistico di Inge Feltrinelli

La scomparsa della regina dell’editoria internazionale. Già, “The queen of publishing”, come chiamavano Inge Schönthal Feltrinelli, è venuta a mancare stanotte. Il 24 novembre avrebbe festeggiato il suo ottantottesimo compleanno. Inge affianca Giangiacomo Feltrinelli nell’impresa culturale. E, dopo la sua tragica fine, avvenuta nel 1972, la donna diventa la salvatrice della casa editrice, successivamente consegnata al figlio Carlo. Il sogno utopistico di Inge, inseguito tutta la vita, è stato quello di cambiare il mondo grazie ai libri. Fotoreporter ed editrice, è stata protagonista di un’esistenza eccezionale. Figura centrale nel panorama culturale della storia del Novecento europeo.

La casa editrice la ricorda attraverso una nota: “Fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell’intero Gruppo – si legge nel testo – Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l’entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero”. Curiosa e appassionata frequentatrice di ogni espressione artistica, dalla moda all’arte “aveva difeso con coraggio la stessa esistenza della casa editrice Feltrinelli, alla scomparsa del suo fondatore. Ci lascia una donna che sapeva distinguere la qualità e che ha portato in Italia e a Milano, nel corso degli ultimi cinquant’anni, scrittrici, scrittori, editori, intellettuali internazionali animando un contesto di inestimabile ricchezza”.

Aggiornato il 20 settembre 2018 alle ore 18:40