Osservando una della piazze più belle d’Italia, piazza del Campo a Siena, Niall Ferguson, storico e intellettuale fra i maggiori del nostro tempo, viene colpito dalla Torre del Mangia, che proietta la propria ombra in basso e simboleggia il potere della gerarchia, e la piazza, luogo in cui si discute e si commentano gli eventi umani, che invece evoca la dimensione della rete, e quindi il potere diffuso e non esclusivo. Ferguson è l’autore del libro “La Piazza e la Torre”, edito in Italia dalla Mondadori, in cui la dimensione del potere viene descritta mostrando come in alcuni momenti storici vi è stato il trionfo della gerarchia, mentre in altri quello della rete.

Secondo il giudizio del sociologo Joshua Cooper il nostro tempo è dominato, in virtù della rivoluzione tecnologica della informatica, dal potere esercitato dalle reti. Nel nostro tempo colpisce la presenza di una sorta particolare di disordine mondiale e di asimmetria, che evoca lo stato di natura identificato in passato dal filosofo Hobbes. In ogni caso è fondamentale considerare che le reti sono sempre state diffuse nell’ambito della natura, e, secondo gli studiosi, hanno avuto un ruolo preminente nel favorire la evoluzione della nostra specie.

Per l’antropologo Robin Dunbar il nostro cervello ha raggiunto un grado di evoluzione avanzato, fatto che spiega la nostra propensione ad agire in ambiti sociali e collettivi molto estesi e ampi. Le reti sono strutture create dagli esseri umani per diffondere la conoscenza e il sapere e stabilire legami e rapporti di varia natura. Tuttavia, come nota con acume l’autore di questo straordinario libro, non bisogna dimenticare che per gran parte della storia le gerarchie hanno dominato sulle reti per portata e ampiezza.

Sull’isola di Torcello a Venezia, all’interno della cattedrale di Maria Assunta, vi è un mosaico, che risale al secolo XI, intitolato il giorno del giudizio, che esemplifica la struttura gerarchica del potere e la sua essenza. Pensatori come John Stuart Mill, Auguste Comte, e Alexis de Tocqueville, intuirono che la intensa vita associativa era fondamentale per assicurare il corretto funzionamento della democrazia moderna. Infatti la omofilia, vale a dire la inclinazione a frequentare le persone con cui si condividono le identiche visioni della vita, è la legge fondamentale delle reti sociali.

Nel libro, in un vasto e interessante affresco storico, Ferguson mostra come Adam Weishaupt, accademico della Germania meridionale, diede vita all’ordine degli illuminati, una rete che ebbe successo, perché riuscì ad infiltrarsi nelle logiche massoniche. Lo stesso accadde con i Rosacroce. Nel XVIII secolo la massoneria costituiva una rete associativa in rapida crescita in Scozia e in Inghilterra. Il fine principale delle reti massoniche era quello di diffondere l’ideale altissimo e nobile della fratellanza tra gli uomini, nati liberi ed eguali di fronte a Dio.

La rete dell’illuminismo aveva in sé un potenziale rivoluzionario, perché le idee filosofiche di questa corrente si diffusero grazie alla invenzione della stampa, mediante libri, giornali, riviste e pubblicazioni. La persistenza delle reti familiari, durante l’epoca del rinascimento, è evidente e innegabile, se solo si tiene presente le modalità con cui avvenne a Firenze l’ascesa della famiglia Medici. Benedetto Cotrugli nella sua opera della Mercatura et del Mercante Perfetto mostra come le reti commerciali si stavano sviluppando in epoca rinascimentale, con modalità tali da instaurare una rete formata da individui cosmopoliti in comunicazione tra loro. La stessa epoca delle esplorazioni iberiche, da cui derivarono i viaggi ambiziosi e le scoperte geografiche, favorì nuove rotte commerciali, destinate a mutare la struttura globale della economia e il mondo intero agli albori della era moderna.

Per Ferguson, fu l’invenzione della stampa, merito che appartiene a Gutenberg, a Magonza, a favorire il successo di Lutero e della riforma protestante. Infatti la stampa rese possibile la diffusione delle idee sostenute da Lutero, dando vita ad una rete associativa vasta e complessa. La massoneria intesa come rete politica e intellettuale, come emerge dal libro di Ferguson, ha rivestito un ruolo decisivo sia per rendere possibile la rivoluzione americana sia, successivamente, quella Francese.

 Dopo la sconfitta di Napoleone, in seguito alla restaurazione, si ebbe il sopravvento della gerarchia, visto che nel 1815 l’ordine internazionale venne assicurato da una pentarchia, che presupponeva una alleanza tra le maggiori potenze dell’epoca: Austria, Inghilterra, Francia, Prussia, e Russia. La metà del XX secolo è stata segnata dal predominio della gerarchia, con la affermazione politica del potere totalitario di Stalin in Russia, di con il terzo Reich di Hitler in Germania, e la repubblica popolare nella Cina di Mao Zedong.

Nel nostro tempo sarebbe sbagliato, per l’autore del libro, attribuire tutti i cambiamenti alla tecnologia, oppure farli derivare in modo esclusivo dalla globalizzazione, giacché questi due processi non possono essere distinti e separati. Un libro utile per capire la storia e la cultura moderna.

 

 

Aggiornato il 04 maggio 2018 alle ore 20:02