Mario Brega: il libro

Vita e “opere” di Mario Brega. Il 17 maggio arriva in libreria “Ce sto io e poi ce sta De Niro”, l’unica biografia sul caratterista romano, stuntman e attore di culto del cinema italiano. La firma Ezio Cardarelli per i tipi di Ad Est dell’Equatore. Il testo raccoglie la testimonianza di Carlo Verdone, l’introduzione di Marco Giusti e un’appendice dedicata alla filmografia curata da Alberto Castellano.

Brega ha fornito un importante e personale contributo al western all’italiana di Sergio Leone. Ma la battuta che dà il titolo al libro viene pronunciata dall’attore durante un’intervista sul set di “C’era una volta in America”.

A parte Leone, Brega ha lavorato con registi come Dino Risi, Luciano Salce, Steno, Nanny Loy, Pietro Germi. E, naturalmente, con Verdone. Che lo chiama per il debutto dietro la macchina da presa: il folgorante successo di “Un sacco bello”, datato 1980. Ma Verdone offre un ruolo a Brega anche in “Borotalco”.

 “Ce sto io e poi ce sta De Niro” è un racconto divertito e, a tratti, esilarante, per gli amanti del cinema italiano e per gli “adepti” del verbo di Mario Brega. Cardarelli racconta aneddoti, leggende, situazioni improbabili di un arciromano, scomparso nella capitale nel 1994, all’età di settantuno anni.

“Se è Sergio Leone − scrive Giusti − a costruire il mito di Mario Brega nel nostro cinema in “Per un pugno di dollari” e in “Per qualche dollaro in più”, è poi Carlo Verdone a fissarlo per sempre come personaggio comico coatto romano. Certo, se lo chiedeva anche lui perché quel giorno, negli studi di Alvaro Mancori a Settebagni, Sergio Leone scelse proprio lui e non Renato Baldini o qualche altro attore italiano di secondo piano. E si rispondeva da solo: “perché avevo la faccia da buono. Facevo il cattivo ma avevo la faccia da buono”.

Aggiornato il 04 maggio 2018 alle ore 19:37