Canova, il segno della bellezza

“Canova. Il segno della bellezza”. Ecco il nome dell’iniziativa culturale inserita nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale che si celebra in queste settimane. Il Gruppo Cose Belle d’Italia e Utet Grandi Opere, hanno realizzato un progetto articolato e complesso per celebrare la figura di Antonio Canova: artista, salvatore dei nostri capolavori e difensore del patrimonio culturale dell’antichità.

In un volume sono state coinvolte e condensate tutte le massime competenze culturali, artistiche e artigianali di oltre 225 anni per realizzare una vera e propria opera d’arte in forma di libro che diventasse, non solo il più importante e completo omaggio a Canova. Ma un monumento al patrimonio culturale italiano nelle sue molteplici rappresentazioni.

Per i testi ha partecipato al progetto il massimo storico dell’arte canoviana: il professor Giuseppe Pavanello. Poi è stata avviata una fattiva collaborazione delle due istituzioni canoviane più significative: il Museo Canova di Possagno e il Museo e l’Archivio di Bassano del Grappa. Professore di Storia dell’arte moderna all’Università degli studi di Trieste, Pavanello, ha realizzato un testo inedito nel quale ha decritto in maniera avvincente non solo l’inimitabile percorso umano e artistico di Canova attraverso i suoi capolavori in scultura, ma a questo ha affiancato la ricerca e lo studio delle sue maggiori opere attraverso i disegni, i bozzetti,  i monocromi,  i gessi, opere poco conosciute o addirittura inedite che ci faranno scoprire un artista totalmente inconsueto e spesso ancora più innovativo di quanto normalmente pensiamo. Innovativo anche nel modo di lavorare, nell’organizzazione della sua bottega e nella realizzazione delle sue opere, nel quale scopriamo il segreto più grande di Canova: come rendeva il marmo simile alla carne con l’utilizzo di colori, cere e di una sua invenzione “l’acqua di rota”.

Per realizzare in maniera unica e innovativa l’opera Canova, Utet Grandi Opere ha creato una collana denominata “Visioni Impossibili”, che ha visto la creazione di volumi dedicati ad artisti come Botticelli, Beato Angelico, Caravaggio, Raffaello e Giotto grazie alla sua caratteristica unica di utilizzare la tecnologia più avanzata per presentare e riprodurre i più grandi capolavori dell’arte italiana raggiungendo la più alta fedeltà possibile rispetto all’originale ottenendo risultati di eccezionale veridicità riconosciuti dalla critica, dagli esperti e dal successo di pubblico.

Si è potuto avere accesso a disegni, incisioni, bozzetti e altre opere d’arte di Canova che in questo caso, parafrasando il titolo della collana, possono essere definite “visioni impossibili” prima di tutto perché conservate in archivi non consultabili dal grande pubblico. Tutte queste opere sono state messe a disposizione di un grande fotografo d’arte, Alfredo Dagli Orti, esperto di fama internazionale nel campo delle riproduzioni di opere d’arte, che ha avuto a sua completa disposizione i taccuini segreti, i quaderni d’incisioni, le rarissime tempere e gli splendidi monocromi per realizzare riprese fotografiche delle opere di altissima qualità fotografica e in alta definizione. Si tratta di una lunga e complessa campagna fotografica realizzata esclusivamente per questo volume e che ci dà l’emozione di scoprire un Canova spesso inedito, a volte segreto, ma sempre sorprendente, permettendoci di comprendere appieno anche la genesi dei suoi più grandi capolavori in scultura.

Il progetto “Visioni Impossibili” è affiancato dal progetto parallelo denominato Arte 1:1, nato con lo scopo di far toccare e apprezzare grandi capolavori nelle loro dimensioni e, grazie alle tecniche più avanzate, il più possibile identici all’originale.

Nel caso dell’opera dedicata a Canova è stato realizzato un unicum di grandissimo valore mai realizzato prima. Non solo, sono state create tre riproduzioni in dimensioni originali di tre splendide incisioni canoviane, utilizzando le stesse tecniche del tempo di Canova, incidendo una lastra di rame all’acquaforte e stampandola al torchio su carta di puro chiffon di cotone. Questo vero e proprio capolavoro artigianale è stato possibile grazie alla Stamperia d’Arte di Luigi Berardinelli in Verona che, non solo collabora da decenni con alcuni tra i più grandi artisti contemporanei, tra cui Mimmo Rotella, Sandro Chia, Joe Tilson, Henry Moore, Mimmo Paladino e tanti altri. Ma studia, perfeziona e conserva i segreti e le affascinanti pratiche delle varie tecniche di incisione.

L’intera creazione dell’opera “Canova. Il segno della bellezza” è testimonianza straordinaria del saper far bene italiano, a partire dalle pregiate carte utilizzate, addirittura applicate a mano nel caso delle riproduzioni delle tempere, alla stampa che è di diversi tipi ed inchiostri a seconda dell’immagine o del testo, alla legatura realizzata secondo gli antichi dettami dell’arte del libro rinascimentale. L’opera dedicata a Canova è stata realizzata anche come opera d’arte fotografica. In questo caso l’artista scelto è Mimmo Jodice, probabilmente il più importante fotografo italiano vivente e colui che, in un lavoro durato decine di anni, ha saputo creare immagini ed emozioni uniche dedicandosi proprio allo studio e alla fotografia delle opere di Canova in tutto il mondo.

Aggiornato il 11 aprile 2018 alle ore 17:42