Il debutto sul Guardian della “misteriosa” Elena Ferrante

Il debutto sul Guardian della “misteriosa” scrittrice Elena Ferrante. “Ho amato quel ragazzo fino allo svenimento”. È questo l’esordio dell’autrice de “L’amore molesto” sul magazine settimanale del quotidiano britannico. Proprio oggi, infatti, inizia la sua collaborazione con il Guardian’s Weekend. E Ferrante ha deciso di raccontare la storia del suo primo amore.

Da “I giorni dell’abbandono” a “L’amica geniale”, da “La figlia oscura” a “La frantumaglia”, i libri della scrittrice registrano, da anni, un successo internazionale.

Nata e cresciuta a Napoli, ha fatto studi classici. Tra gli autori preferiti cita Elsa Morante. Ma sin dal suo esordio si pensa che in realtà Ferrante non esista. Si presume che il suo nome sia solo uno pseudonimo. Tra le innumerevoli ipotesi sulla reale identità della scrittrice, si annoverano principalmente due nomi: quello di Anita Raja, traduttrice e saggista partenopea, moglie dello scrittore Domenico Starnone e quello dello stesso Starnone.

“Era un ragazzo molto alto - scrive l’autrice - molto magro che mi sembrava bello. Aveva 17 anni e io 15. Ci vedevamo ogni giorno alle sei del pomeriggio. Una prima volta di quelle cui guardiamo sempre con eccessiva indulgenza. Ma le prime volte sono basate sull’inesperienza, e quindi di solito non hanno molto successo, le ricordiamo con simpatia, con rammarico. Sono inghiottite da tutte le esperienze successive, dalla loro trasformazione in abitudine, eppure attribuiamo loro il potere dell’irripetibile”.

Ferrante narra della sua prima avventura con il ragazzo descritto. “Siamo andati - scrive - in un vicolo isolato dietro la stazione degli autobus. Mi ha parlato, ma non molto; mi ha baciato, ma non molto; mi ha carezzata, ma non molto. La cosa che più gli interessava era che io lo accarezzassi. Una sera - era sera? - L’ho baciato come mi sarebbe piaciuto che avesse baciato me. L’ho fatto con un’intensità così avida e spudorata che in seguito ho deciso di non vederlo più. Certamente ho amato quel ragazzo fino al punto in cui, vedendolo, ho perso ogni percezione del mondo, e mi sono sentita vicino allo svenimento, non per debolezza ma per eccesso di energia. Ma lui mi trovò superflua e fuggì perché aveva altre cose da fare”.

Aggiornato il 24 febbraio 2018 alle ore 15:08