Caro Kevin, che sbaglio

mercoledì 3 maggio 2017


Caro Kevin Strootman, che occasione persa per essere veramente un grande campione, per essere un esempio, per essere un campione di tutti. Gli spettatori prima della moviola non potevano certo sapere, ma tu sì che sapevi (il tu verso un giovane è d’obbligo), dunque avresti dovuto avvertire l’arbitro di non essere stato nemmeno sfiorato.

 In un derby e sotto di un goal, avere l’onestà di essere veramente sportivo ti avrebbe reso immenso di fronte al mondo del calcio e non solo. Un rigore rubato non serve, non rende più forti, anzi, spesso porta male e si è visto. Oltretutto, caro Kevin, con la prova televisiva prenderai meritatamente una sonora squalifica, alla faccia della furbizia.

 Lo diciamo da romanisti che considerano la Lazio una acerrima antagonista, ma non un nemico assoluto da sconfiggere con il trucco e la malafede. La Lazio ha vinto giustamente dando alla Roma una lezione di tutto, di gioco, di fair play, di cuore e di tecnica. Ecco perché, caro Strootman hai gettato alle ortiche la possibilità di dimostrare che lo sport, il calcio, seppure nelle partite più delicate, senza la correttezza non funziona, anzi è deleterio e pericoloso anche per la tifoseria.

 Se avessi avvertito l’arbitro, a parità di risultato, ma anche nel caso di vittoria della Roma, oggi saresti stato un grande su tutti i giornali del mondo. Saresti stato un esempio per i giovani e non solo, soprattutto avresti costituito un precedente difficile da non seguire in futuro. Non l’hai fatto Kevin e sfortunatamente resti solo un furbetto che ha perso, assieme a una squadra, la Roma, che merita in classifica molto meno di quello che ha, purtroppo.


di E. Rossi e A. Mosca