“Ghost in the Shell”,  il destino robotico

Nel mondo del futuro i robot rendono inutile la democrazia. Il terrorismo, vero o percepito, è il pericolo per antonomasia. Per combatterlo ci sono non più solo gli uomini ma anche i mutanti, con cervello di uomo e corpo bionico. E impera un conflitto di interessi: la ditta che progetta componenti bioniche cerca di dominare il premier del mondo, strenuamente difeso, tra molti che fanno il doppio gioco, dalla sezione speciale 9. E chi la comanda? Takeshi Kitano, in una delle sue più riuscite interpretazioni. Takeshi ovviamente si può avvalere dei servigi della agente speciale interpretata da Scarlett Johansson, una umana di cui si è salvato solo il cervello in un misterioso attentato e che vive in un corpo bionico. Appunto “the shell”, la conchiglia, in cui è stato impiantato “the ghost”, il fantasma o l’anima. O meglio ancora “l’istinto”, che non può essere predeterminato in laboratorio.

La cinematografia di fantascienza e di fantapolitica si arricchisce quindi di questo film diretto da Rupert Sanders, di cui è già previsto un sequel a breve, che prende trama ed effetti speciali da un omonimo manga giapponese che risale addirittura al 1989. Da “Gattaca” passando per “Blade Runner” e quant’ altro, questo è uno dei film più convincenti. Se non altro per la straordinaria interpretazione di Kitano e per le forme della Johansson che sembra nuda senza esserlo.

Va detto, anche se nessuno o quasi li conosce, che dal manga originario sono già stati realizzati due film d’animazione “Ghost in the Shell” (1995), e “Ghost in the Shell - L’attacco dei cyborg” (2004), entrambi con la regia di Mamoru Oshii. Questa quindi è la prima volta che si esce dal fumetto, e la prova può dirsi eccellente.

Molto attuale anche la tematica della ditta che cerca di infiltrare il governo e i servizi segreti per proporre le proprie ricerche da laboratorio di Frankenstein. Il finale è tutta un’agnizione in tal senso. Ma Takeshi Kitano, fedele al premier con la propria struttura speciale anti terrorismo di cui l’interprete principale è proprio la Johansson, che impersona la bella Motoko Kusanagi, riuscirà a sventare il complotto finale che avrebbe messo il mondo al servizio della multinazionale. Che è un po’ il problema degli Stati-Nazione di oggi rispetto a colossi dei beni immateriali, o parzialmente tali, come Amazon, Google, Apple, Facebook, Twitter, Instagram eccetera.

Il manga di Masamune Shirow, che ha avuto già l’onore di ben tre serie televisive (“Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”, 2002; “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - 2nd Gig”, 2004; “Ghost in the Shell: Arise”, miniserie di 4 original anime video, cosiddette Oav, di un’ora, 2013, le prime due con la regia di Kenji Kamiyama l’ultima invece diretta da Kazuchika Kise) più un gioco per Playstation, incontra finalmente il grande pubblico. E il risultato sarà sicuramente buono. Alla Universal, che lo distribuisce in Italia e nel mondo, ci credono.

(*) Trailer ufficiale

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:25