La voce degli scrittori, “Il teorema del babà”

Per la rubrica con la quale “L’Opinione delle Libertà” vuole dare voce e spazio ai volti e alle nuove proposte letterarie italiane e internazionali, questa settimana vi consigliamo “Il teorema del babà” (Rizzoli), il nuovo libro di Franco Di Mare. L’autore è nato a Napoli nel 1955. Giornalista professionista dal 1983, dal 1991 è in Rai dove per vent’anni è stato inviato di guerra prima per il Tg2 e poi per il Tg1. Dal 2003 è anche conduttore televisivo. Per Rizzoli ha pubblicato Il cecchino e la bambina, Non chiedere perché, che è stato finalista al Premio Bancarella e ha ispirato l’omonima fiction con Beppe Fiorello, Il paradiso dei diavoli e Il caffè dei miracoli, primo romanzo ambientato a Bauci.

La Storia

Un gustoso romanzo dai mille sapori. Un’opera ironicamente riflessiva che corre lungo due binari poi non così distanti. A un mese da Natale, Procolo Jovine, titolare del miglior ristorante di Bauci, si inizia a muovere in vista del suo leggendario pranzo del 25 dicembre. La sua fama culinaria è tale da ispirare la massima ammirazione e da porre fuori discussione qualsiasi critica. Il legame viscerale con la cucina tradizionale, l’attenzione quasi maniacale posta nella scelta delle pietanze e la passione infinita per questa forma d’arte, alimentano l’anima del protagonista e quella dell’intera vicenda. Lo strappo narrativo si ha con l’arrivo di Jacopo Taddei, paladino della cucina molecolare, principe della mondanità in tivù, il quale apre un ristorante proprio di fronte a quello di Procolo, Experience – Percorsi emozionali in cucina. Un gesto di sfida mal digerito da Jovine, il quale pone la questione sul piano etico, ritenendo inaccettabile una cosa simile, cercando di svilire e provocare il suo avversario. Non può però evitare di ammettere di utilizzare anch’egli la chimica in cucina, cosa che a quanto pare è costretto a fare ogni cuoco. Franco Di Mare delizia il palato dei suoi lettori con una storia brillante e fantasiosa, all’interno della quale si muovono personaggi altrettanto travolgenti.

La “Voce” dello scrittori

“Il conflitto tra innovatori e tradizionalisti è un conflitto permanente, irrisolvibile, ma alla lunga queste due parallele più o meno si incontrano e cambiano le nostre prospettive. Nel romanzo io parlo di questo confronto in maniera divertente”.

Ricordiamo infine a tutti i lettori anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.

Aggiornato il 22 settembre 2017 alle ore 10:42