Carteny e “La giustizia di Dioniso”: il libro

mercoledì 15 marzo 2017


Vincenzo Carteny, avvocato civilista in Velletri, ha scritto questo interessante libro intitolato La giustizia di Dioniso. Nietzsche: l’Oltreuomo, il Legislatore (Bonanno Editore).

Per chi vorrà, il librò sarà presentato il prossimo venerdì 17 marzo presso la Libreria Mondadori di Velletri (Rm). Carteny ha analizzato molte opere del filosofo tedesco, considerando aspetti legati al tema del diritto e della giustizia, presentando riflessioni assolutamente aderenti alla contemporaneità.

Nietzsche è un filosofo per molti aspetti “difficile”, l’autore lavora con puntualità e con metodo sugli sviluppi della giustizia e del diritto rifacendosi proprio a quei concetti che Nietzsche ha trattato nella propria speculazione filosofica. La morale, la storia, la giustizia, l’uomo, la natura, la volontà di potenza, sono temi che Carteny riprende ed esamina per ragionare sulla direzione del diritto e della giustizia, sullo scopo dell’uomo che si ritrova imprigionato nelle maglie della società, della storia. Spesso quest’uomo si scontra con una giustizia ingiusta. Scrive Carteny: “La morale trova compiutezza con la statuizione del bene e del male, cioè di ciò che è bene e male. Tali concetti tuttavia sono, nell’ottica nietzschiana espressione della storia, dunque della società e della civiltà, suscettibili di cambiamenti legati al sentire dell’uomo inserito in comunità più o meno organizzate”. Pare quindi necessario un “superamento” di alcuni aspetti che fanno “l’uomo sociale”.

Continua Carteny, “ma è sempre una volontà a presiedere il comportamento dell’uomo, ‘volontà è il nome di ciò che libera e procura la gioia. Ma adesso imparate ancor questo: la volontà, di per sé, è ancora imprigionata’. Bisogna compiutamente liberare la volontà, ma, per far ciò, ci si deve prima liberare dal soggetto, perché non è certamente il soggetto a volere, se non in un infimo stato di presa di coscienza da parte della Natura. È la natura medesima a volere, quindi ogni ‘così fu’ diventa ‘così volli che fosse’, necessariamente, dunque, ‘così vorrò che sia’”.

C’è una tensione quindi tra la volontà e l’aspetto creativo, atto di libertà. Nella premessa Bonvecchio sottolinea come Nietzsche non voglia una società di schiavi “vittime” di una democrazia solo formale “Una democrazia solo fatta di parole d’ordine, vane e astratte: il ‘politicamente corretto’, oggi, ne è un esempio più che evidente. Vuole una società di persone libere, vuole una umanità eroica che cerchi l’essenza delle cose: quell’essenza che solo la vita, nel suo eterno divenire, può offrire”.

Un testo articolato e complesso, ricco di spunti su cui riflettere in un periodo in cui sono d’attualità i temi del diritto e della giustizia, come ricorda Carteny “(...) sul senso della Giustizia che dovrebbe animare ogni nostro agire, magari riscoprendo quanto c’è di Dioniso in ognuno di noi”.


di Paolo Ricci