“Leo”, il lato intimo del genio di Vinci

sabato 25 febbraio 2017


Il Teatro Argentina torna ad ospitare anche quest’anno, dopo il successo della scorsa stagione, “Leo”, il genio che il mondo intero conoscerà e ricorderà come Leonardo da Vinci.

Lo spettacolo – produzione Teatro di Roma, da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera, per la regia di Francesco Frangipane – si colloca all’interno della rassegna “Il teatro fa grande”, ricco programma di spettacoli e progetti dedicato a spettatori di tutte le età, e quindi anche ad un pubblico più giovane. La pièce va in scena tutti i giorni alle 10,30 (fino al 4 marzo), il sabato alle 16 e la domenica mattina alle 11. Un’insolita biografia del genio e dell’artista in movimento su una scenografia interamente in legno, realizzata da Lorenzo Terranera. Sull’imponente palco dell’Argentina dominano infatti una enorme parete armadio in legno chiaro, piena di sportelli e cassetti – che nascondono ciascuno un’invenzione del genio di Vinci – e un letto a baldacchino che nel corso della storia assumerà diverse altre forme: da nave a casa sull’albero.

Su questo fondale prende vita la storia: è il 1517, Leonardo, artista e scienziato eclettico, ormai avanti negli anni, si trova presso la corte del Re di Francia. In procinto di svelare un importante segreto, si chiude in se stesso smettendo del tutto di parlare. Più di un medico pensa che il genio sembri tornato bambino: solo i suoi amici d’infanzia potrebbero aiutarlo a tornare in sé. È così che il re invita a corte Lisa e Maso, compagni di gioco e di avventure di fanciullezza a Vinci. I due, di fronte a un amico ormai “fuori di sé” decidono di cercare autonomamente il segreto, stando attenti a non farsi sorprendere dalla sorveglianza di corte. Ma nessun cassetto e nessuno sportello si apre, benché non ci siano chiusure. È così che da sotto il letto riemerge un Leonardo fanciullo, che non desidera altro che giocare con i suoi amici di infanzia. Uno ad uno apre sportelli, dai quali emergono strane creazioni e curiosi marchingegni, e ripercorre con la mente l’ultimo anno trascorso nel suo paese natale insieme ai due amici.

Attraverso i giochi è possibile rivivere il lato più intimo della vita del genio, di cui sono conosciute le invenzioni, i dipinti, ma non l’essenza del suo animo, e il perché volare fosse per lui tanto importante. Conosceremo così i suoi sogni e i suoi dolori e il desiderio di riabbracciare la madre Caterina.

Un ritratto inedito e commovente, fatto di attori sorprendenti – Silvia Salvatori, Arcangelo Iannace, Vincenzo De Michele, Ludovica Apollonj Ghetti – di un apparato scenico magico, e delle musiche di Roberto Angelini che sanno parlare al cuore.

(*) Per info e biglietti: Teatro di Roma


di Elena D’Alessandri