Il 2017 è l’anno dei robot

martedì 10 gennaio 2017


Anno nuovo, vita artificiale nuova. Si chiameranno Andy, Refills, Cyberleg e via dicendo i figli della nuova tecnologia. I 17 progetti europei che si sono aggiudicati i finanziamenti di “Horizon 2020” mirano tutti allo sviluppo di robot in grado di innovare i settori più disparati, dalla medicina all’edilizia, passando per le riprese video.

Con fondi che la Commissione europea ha stabilito tra i due e gli otto milioni di euro, i ricercatori più meritevoli avranno la possibilità di realizzare magazzinieri, infermieri, autisti e qualsivoglia mestiere.

“Grazie a finanziamenti come questi, in 25 anni di collaborazioni sono state costruite reti e cooperazioni che ogni nazione del mondo ci invidia – ha commentato Paolo Dario, direttore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore di studi universitari Sant’Anna di Pisa – così oggi l’Europa è leader nel settore della robotica e a breve ne vedremo i risultati”.

Dalla telemedicina di SmartSurg, specializzata nella realizzazione di assistenti da sala operatoria, alle piattaforme intelligenti dell’università di Bristol, in grado di coordinare il volo di decine di droni per garantire la sicurezza di grandi eventi e riprese televisive, fino ad approdare ai nostri cari cinque progetti “made in Italy”.

Primo fra tutti Andy, il robot sviluppato dall’Istituto italiano di Tecnologia (Iit), pensato per lavorare al fianco delle persone in piena libertà, così da garantire la convivenza delle due specie in maniera attiva e sicura anche in ambiti come le grandi fabbriche.

E ancora Cyberleg, la protesi nata per aiutare la deambulazione nelle persone che hanno subito l’amputazione degli arti inferiori, sviluppata dall'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con la collaborazione del Centro Irccs Don Carlo Gnocchi di Firenze.

Per chiunque avesse un’attività commerciale, determinante potrebbe rivelarsi l’aiuto di Refills, un robot magazziniere capace di gestire gli ordini e aiutare i commessi dei negozi e sviluppato sotto il coordinamento del Consorzio di Ricerca per l’Energia e l’Automazione e le Tecnologie per l’Automatismo (Create). Mentre per chi offre assistenza agli anziani nasce il sistema MoveCare, messo a punto dall’Università di Milano, in grado di offrire supporto al paziente direttamente a casa e di fornire una diagnosi precoce su eventuali menomazioni fisiche, emotive e cognitive. Inoltre, il robot in questione fornirebbe l’accesso a una comunità virtuale che collegherebbe le persone anziane, dando loro l’ulteriore chance di migliorare la socializzazione e quindi combattere la solitudine.

A ricevere il finanziamento non prototipi lontani dall’applicazione commerciale, ma soluzioni pratiche volte a migliorare la qualità di vita e del lavoro.

“Purtroppo c’è molta diffidenza sulle possibilità economiche e di sviluppo occupazionale offerte dalla robotica – ha affermato Paolo Dario dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa – ma bisogna capire che chi ha eliminato moltissimi posti di lavoro, sostituendo gli uomini, è stata l’informatica. La robotica, soprattutto per l’Europa che ha grandi competenze, può essere una straordinaria opportunità. Potremo essere nel prossimo futuro i maggiori produttori di robot, nonché avere le officine per la loro riparazione”.


di Maria Giulia Messina