Ostia Antica, Uto Ughi incanta il pubblico

Assistere a un concerto di Uto Ughi è un’esperienza difficile da raccontare. La sua passione per la musica, il suo talento, la voglia di trasmettere ogni singola emozione sonora, la spontaneità e la simpatia con cui racconta al pubblico i brani musicali, danno un tocco magico a ogni sua performance. Se poi si ha l’occasione di assisterlo all’aperto in cornici d’eccezione come quella del Teatro romano di Ostia Antica, oppure, come è capitato a me, all’isola del Giglio sulla rocca del borgo antico, acquista un sapore del tutto particolare. Il suo genio musicale, stimolato dai profumi, dai colori e dai rumori d’ambiente si colora di sarcasmo e di ironia. Ed è stata proprio la cornice a rendere unico e irripetibile il concerto della scorsa notte a Ostia antica. Il profumo dei pini mischiato a tratti col vento del mare, le luci sulle antiche vestigia, la luna e le stelle a illuminare il cielo… un cielo terso ma agitato a tratti dal passaggio passaggio degli aerei diretti al vicino aeroporto. Ebbene sì gli aerei. Ma con Uto non si corre alcun rischio. Da funambolo di suoni ed emozioni ha gestito con grande maestria questa ricca ed eterogenea orchestra. Le prime volte interrompendo dolcemente un adagio e lasciando scivolare lontano il rombo dei motori, le altre volte suonando un rondò con una tale intensità di fronte alla quale qualsiasi rumore ingombrante sembrava impallidire. Verso la fine, poi, al pari di un Re vittorioso, dall’alto del suo podio, elargiva sorrisi e agitava l’archetto agli ormai piccoli e ammutoliti velivoli in transito.

Applausi anche per i Filarmonici di Roma (già Orchestra da Camera di Santa Cecilia) che hanno accompagnato il Maestro con brio in una felice programmazione: il preludio e allegro in stile di Gaetano Pugnani del virtuoso viennese Fritz Kreisler, il Concerto in re maggiore n. 4 di Niccolò Paganini, la Romanza in fa Maggiore di Ludwig Van Beethoven e la Carmen Fantasy di Pablo de Sarasate. Non sono mancati i bis. Due: la trasognante Oblivion di Astor Piazzolla e la scatenata Ridda dei folletti di Antonio Bazzini.

La rassegna “Il Mito e il Sogno”, di cui Uto Ughi è il testimonial ufficiale, mira a rilanciare l’area del Parco archeologico grazie alla partecipazione di importanti nomi della cultura internazionali. Questi i prossimi appuntamenti:

Venerdì 16 settembre. "Caruso e altre storie italiane", la nuova creazione del coreografo italoafricano Mvula Sungani. Un omaggio all’Italia e a due artisti che l’hanno resa grande nel mondo: Enrico Caruso e Lucio Dalla.

Sabato 17 settembre. Grande chiusura con i Pink Floyd Legend che riproporranno fedelmente il capolavoro “Live at Pompeii” del 1971 oltre ad altri brani che hanno reso celebre la formazione britannica.

Informazioni su: www.ostianticateatro.com

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Biglietti: www.ticketone.it

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:24