La voce degli scrittori, “D’Amore e Morte”

sabato 10 settembre 2016


Ritorna la rubrica, con cadenza settimanale, con la quale “L’Opinione delle Libertà” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “D’amore e Morte. Byron, Shelley e Keats e Roma” di Teresa Campi (Albeggi Edizioni). Teresa Campi, laurea in Lingue e letterature straniere all’Univesrità “La Sapienza” e Master in Educazione alla Pace, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Politiche dell’Unione europea presso l’Università Roma Tre, è stata insegnante, consulente, formatrice e giornalista.

La Storia

Byron, Shelley e Keats a Roma. Un nuovo delicato ritratto della Roma di inizio Ottocento, importante contributo biografico sui tre poeti romantici inglesi. Lo scorcio suggestivo di una Capitale profondamente stimolante. Una Roma al tempo stesso preziosa e polverosa, tanto aspirata dagli artisti, vogliosi di immergersi tra le pieghe dei vari personaggi che la animano. Così ci si perde tra antiquari truffaldini e vagabondi, ruderi intrisi di storia, feste popolari e antiche credenze. Byron rivive indirettamente attraverso il racconto dello scultore Thorvaldsen e il diario dell’amico Hobhouse. Shelley, sua moglie Mary e Claire Clairmont compaiono invece direttamente. Per l’incontro con Keats, la Campi sceglie invece una raffinata sceneggiatura, affidando a John Severn, l’amico fraterno, il compito di comporre il ritratto del poeta, ma facendo poi del personaggio che rappresenta la voce narrante l’involontario e ultimo testimone di una vita fuori del comune. Il soggiorno a Roma offre ai tre poeti visioni, suggestioni e pensieri metafisici. Li accomuna l’esperienza della morte. Tra baci rubati e notti fascinose si respira un’aria ricca di mistero, pagina dopo pagina, vicolo dopo vicolo. L’autrice riesce con grande abilità a calare il lettore nelle atmosfere del tempo, descrivendo gli odori acri, nauseabondi, misti ai profumi selvatici della natura che ancora invadeva la città. Una perla di rara brillantezza.

La “Voce” dello Scrittore

“Siamo nella Roma d’inizio Ottocento e sullo sfondo di strade, locande, studi di artisti e salotti mondani s’intrecciano le vite, l’arte e le sorti dei tre celebri poeti romantici inglesi: Lord George Gordon Byron, Percy Bysshe Shelley e John Keats”.

Ricordiamo a tutti i lettori anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.


di Michele De Angelis