La voce degli scrittori, “Caffè Coppedè”

Ritorna la rubrica con la quale “L’Opinione” dà voce e spazio ai nuovi volti della letteratura italiana. Questa settimana vi consigliamo “Caffè Coppedè” di Daniele Botti (Alter Ego Edizioni). Botti, nato nel 1977, copywriter, è docente di copywriting, web writing e scrittura creativa allo Ied. Ha pubblicato tra gli altri due saggi su creatività e pubblicità in “Le nuove terre della pubblicità” (Meltemi). “Caffè Coppedè”, segnalato alla XXVII edizione del Premio Calvino, è il suo primo romanzo.

La Storia

Un giallo pungente attraversato da una tortuosa linea satirica. Un noir turbolento condito da spezie esoteriche. Un ipertesto in cui ogni lettore può compiere il proprio percorso, munito delle giuste attenzioni e armato di insaziabile curiosità. La setta dei ‘Neri’ racchiude ogni sfumatura del potere più avido, quello fatto di compromessi, tradimenti, bugie, quello che non si ferma di fronte a nulla, macchiandosi dei peggiori crimini. Il quartiere Coppedè e il luogo di ritrovo di questa oscura armata, il centro in cui avvengono sacrifici umani, ovattati da agenti corrotti. Il commissario Saverio Tinca spezza il velo di omertà, andando ad indagare la natura di tali delitti. Pistole fissate per ore, finti sorrisi e saluti di circostanza rendono ardua l’impresa della comprensione assoluta di questo romanzo innovativo. Macabri scenari fanno da sfondo ad operazioni meticolose, mai frutto di casualità ma sempre alimentate da obiettivi perseguiti da pezzi grossi. Si ha la sensazione di essere scaraventati in aria per poi essere ripresi al volo a pochi centimetri dal suolo, quanto basta per sobbalzare e lasciar emergere la nostra vera natura. La vita in fondo è un gioco, così come questo racconto, in cui l’importante è non lasciarsi prendere la mano, per non rischiare di perdere tutto. Daniele Botti si mostra abile burattinaio di un teatro ambiguo e velatamente rivelatore.

La “Voce” dello Scrittore

“Non vi passerà neanche per la testa di provare simpatia per l’autore di tali orrendi delitti eppure, zac, nel momento in cui il suo nome si disvela scoprite che gli volete bene, che siete dalla parte sua, che ha ragione. Vi sembrerà l’unica mente lucida di tutto il bestiario. Ma la verità è che a quel punto non sarete più tanto lucidi neanche voi”.

Ricordiamo a tutti i lettori anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’Applicazione ufficiale.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:24