Il cinema in Italia 2015

giovedì 21 gennaio 2016


Proprio nel giorno in cui si è spento un grande nome del cinema italiano, Ettore Scola, classe 1931, all’età di 85 anni, un regista che ha portato sul grande schermo opere del calibro di “Una giornata particolare” (1977), fino al più recente “Che strano chiamarsi Federico”, una sorta di tributo al grande Federico Fellini, a Roma, presso la sede dell’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, sono stati presentati i dati del mercato cinematografico italiano del 2015. Cresciuti incassi e box office, calata la quota di mercato del cinema italiano. A voler esprimere sinteticamente la situazione del mercato cinematografico italiano, questo è stato grosso modo l’andamento riscontrato nell’anno appena concluso.

Stando ai dati Cinetel, che rilevano il 93% delle presenze del mercato complessivo, nel 2015 sono stati venduti quasi 100 milioni di biglietti (99,4), segnando un incremento dell’8,5% rispetto al 2014. Gli incassi hanno segnato una crescita di quasi l’11%. Il 2015 ha quindi complessivamente rappresentato un’annata positiva per il cinema in Italia, non soltanto rispetto all’anno precedente, ma anche se confrontato ai dati del 2013.

A calare, bruscamente, è invece la quota di mercato del cinema italiano, che solo tre o quattro anni fa aveva toccato punte del 35%, attestatasi al 21,3%, perdendo ulteriormente terreno rispetto al 27,7% registrato nel 2014. A far la parte del leone, in termini di quota di mercato, come è facile immaginare, sono stati gli Stati Uniti, che hanno toccato il 60%, segnando una importante avanzata rispetto al 49,6% ottenuto nel 2014. Non è un caso che nella classifica dei primi 100 titoli dell’anno, i primi tre siano tutti “made in USA”: Inside out, Minions e l’ultimo episodio della saga di Star Wars, “Il risveglio della forza”. Per trovare il primo titolo nostrano nella classifica bisogna scorrere fino all’8° posto, dove si colloca “Si accettano miracoli”, commedia diretta e interpretata da Alessandro Siani seguito, al 16° posto, da “Vacanze ai Caraibi”, cine-panettone di Neri Parenti. Per avere un titolo italiano che non sia una commedia si arriva al 19° posto con “Youth”, l’ultima opera di Paolo Sorrentino che aveva concorso a Cannes.

Anche se marginalmente, nel 2015 è cresciuto sia il numero complessivo di film distribuiti, 473 a fronte di 470 del 2014, sia quello dei titoli italiani (coproduzioni incluse): 187 a fronte dei 171 del 2014.

Grandi speranze vengono riposte nell’anno appena iniziato. I dati rilevati tra il 1° e il 17 gennaio 2016 mostrano un avvio fortemente positivo. 103 milioni di euro di incassi e quasi 15 milioni di biglietti staccati in poco più di due settimane sono un segnale importante, anche se l’entusiasmo va un po’ attenuato con due considerazioni: gennaio è un mese certamente ricco in termini di titoli in sala (come si sa, il cinema italiano soffre ancora particolarmente della stagionalità e i mesi invernali corrispondono all’alta stagione delle strutture alberghiere). In seconda battuta va ricordato che il 1° gennaio è uscito in sala il nuovo lungometraggio di Luca Medici, in arte Checco Zalone. Come molti ricorderanno “Sole a catinelle” nel 2013 aveva incassato oltre 50 milioni di euro, portando in sala quasi 8 milioni di italiani. E anche quest’anno i follower di Zalone sembrano essere numerosi. Insomma, Zalone sembra essere diventato un fenomeno sociale più che cinematografico e questa uscita certamente giustifica l’impennata di inizio anno, che, accompagnata da numerosi altri titoli di appeal, ha portato ad un +57% rispetto allo stesso periodo del 2014. Speriamo il trend positivo continui nei mesi a venire. Rimanere in silenzio nella sala buia è un po’ come permettersi di sognare!


di Elena D’Alessandri