Il “GlamourLesque” di Miss Lili Marlene

mercoledì 26 febbraio 2014


Miss Lili Marlene, al secolo Enrica Petrongari, affascinante e colta ragazza romana che ricorda un po’ Marylin Monroe e un po’ il celebre Angelo Azzurro di cui porta il nome, è l’ideatrice del GlamourLesque, ovvero un’alternativa creativa sia al glamour che al burlesque. Laureata in Scienze Politiche alla Lumsa di Roma, sin da bambina nutriva una spiccata passione e propensione per l’arte nelle sue poliedriche forme che, negli anni, l’ha portata a specializzarsi in fashion stylist e fashion photography. Blogger, modella, ballerina, spogliarellista di GlamourLesque (appunto! ), stilista e attrice, Miss Lili Marlene è la dimostrazione vivente che non occorre essere filiformi per essere piacenti, affascinanti, realizzate.

Anzi, possiamo dire che è proprio la sua fisicità e la passione che mette in ogni cosa che fa che la rendono davvero unica nel suo stile e, dunque, nell’ambito della sua attività professionale e comunicativa. Ho la possibilità di intervistarla amichevolmente, cogliendo l’occasione per annunciare che i suoi ironici e onirici occhi saranno i protagonisti della copertina del mio prossimo libro, dedicato proprio all’universo femminile, ovvero “Ritratti di donna” (Ipertesto Edizioni).

Dunque Lili, raccontaci innanzitutto come mai hai scelto proprio questo pseudonimo.

Quando studiavo all’università mi sono interessata in particolare del dramma sociale, ma anche evolutivo, che il mondo femminile ha vissuto durante le due guerre mondiali. Icona di stile e spettacolo è stata sempre per me Marlene Dietrich. Una donna meravigliosa che ha saputo donare con la sua calda voce momenti di speranza ai giovani soldati. Dunque, per me, le arti e la bellezza possono essere viste come strumento di speranza in momenti di crisi sociali e politiche come quelle che stiamo vivendo oggi in Italia e nel mondo.

Come nasce il personaggio Miss Lili Marlene? Quali sono le sue/tue peculiarità/particolarità artistiche?

Il personaggio Miss Lili Marlene nasce da un mio bisogno esasperato di dover dare forma alla donna che è stata sempre in me, ben nascosta dai riflettori e da ogni tipo di esibizionismo pubblico e fotografico. Le mie peculiarità artistiche, dunque, nascono proprio da tale esigenza, in cui spesso mi ritrovo a posare per servizi fotografici bondage di fama mondiale, oppure mi trovo ad incarnare la sex symbol del curvy italiano nell’ambito del fashion. Mi piace variare. Sono una grande trasformista e mettere in risalto - attraverso l’arte visiva - ciò che pensavo fosse un difetto, è stato il mio successo!

Puoi spiegarci che cos’è il GlamourLesque e come e perché nasce questa nuova corrente artistico-comunicativa da te ideata?

GlamourLesque è un marchio registrato regolarmente. È nato dalla collaborazione artistica di un gruppo di cool hunting ed insieme abbiamo creato un nuovo modo di proporre la moda nel mondo, ossia attraverso le “non regole”, attraverso le quali ciascuno, con la propria creatività e ispirazione personale, rende omaggio o a stilisti internazionali o al proprio stile, oppure ancora alla proprio cultura, sempre attraverso più arti assieme come ad esempio il burlesque, la fotografia, la pittura, il ballo, la recitazione, il canto, abiti, stoffe e accessori vari.

Recentemente hai fatto parte del cast del film di Ettore Scola “Che strano chiamarsi Federico”, in ricordo della vita del celebre Fellini. Com’è stata questa tua esperienza?

È stata la più bella esperienza che ho mai fatto, credimi! Lavorare al fianco del maestro Scola, anche se per pochi giorni, mi ha riportato indietro ai tempi della Dolce Vita... Di quando Cinecittà era la meta di tanti registi e attori di grande calibro. Mi sono sentita coccolata da tutto lo staff, come una piccola stella del cinema.

So che sei una felliniana doc, non a caso. In questo senso so che ami il tipo di donna che Federico Fellini proponeva sullo schermo, ovvero onirica, fantasiosa/fantastica e fuori dagli schemi. Una donna vista come soggetto e non più come madre e casalinga.

Certamente è la mia visione di vita e come tale è rappresentata bene da Sandra Milo in “Giulietta degli Spiriti”. Una donna evoluta, libera dai pregiudizi sociali, pronta a vestirsi e sedurre in modo pittoresco l’universo maschile. Anche la prostituta non deve vergognarsi, poiché è presa come spunto di riflessione in molti film del maestro Fellini, il quale girava di notte per le strade di Roma a raccogliere testimonianze di queste donne da lui poi descritte in modo grottesco e quasi buffo. Donne a volte grasse e sboccate, altre volte donne di classe, ma sognatrici e surrealiste. Ammaliatrici dell’uomo di ieri e di oggi.

Che tipo di donna sei, come ti definiresti ?

Sensibile, dolce, erotica, ma anche guerriera.


di Luca Bagatin